Una preghiera solenne per la difesa della famiglia tradizionale (e che in maniera poco velata si scaglia contro l’adozione da parte delle coppie gay), da pronunciare in tutte le chiese di Francia il prossimo 15 agosto, il giorno dell’Assunzione di Maria. E’ la sorpresa di mezza estate in Francia. Che sta scatenando diverse polemiche, non solo a sinistra, ma anche a destra, dove pure sono generalmente più numerosi i cattolici praticanti.
Cominciamo dalla preghiera, scritta di proprio pugno dal cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi e presidente della Conferenza episcopale francese. E’ stata inviata nei giorni scorsi in tutte le diocesi. E non è un caso: il Governo di sinistra, al potere dal maggio scorso, dopo l’elezione di François Hollande, si appresta a elaborare una nuova legge per autorizzare il matrimonio (e nel contempo l’adozione) da parte delle coppie dello stesso sesso. E così, già nella lettera che accompagna la preghiera l’arcivescovo della capitale ha spiegato che, “tenendo conto dei probabili progetti di legge del Governo sulla famiglia, mi sembra opportuno dare un segno a livello nazionale all’occasione del 15 agosto, che riunirà folle di fedeli attraverso tutta la Francia“. Poi nella preghiera si invoca l’aiuto di Dio “per coloro che sono stati recentemente eletti per legiferare e governare, perché il loro senso del bene comune prevalga sulle richieste particolari e perché abbiano la forza di seguire la loro coscienza”. Si prega anche «perché i bambini e i giovani cessino di essere oggetto dei desideri e dei conflitti degli adulti così da beneficiare pienamente dell’amore di un padre e di una madre”.
Una volta che la novità è emersa nei media (per primo lo ha rivelato il quotidiano conservatore Le Figaro,ndr) nessuno ha reagito: né l’Esecutivo (Hollande, che pure ha ostentato la sua laicità durante la campagna elettorale, cerca di mantenere relazioni cordiali con la Chiesa cattolica), né la principale forza dell’opposizione, l’Ump, formazione conservatrice, dove, pero’, l’avversione al matrimonio e all’adozione da parte dei gay non fa l’umanità. Poi, progressivamente, le critiche si sono fatte sentire. I primi a puntare il dito contro il cardinale Vingt-Trois sono stati i politici di un piccolo partito di sinistra, alleato dei socialisti, quello radicale di sinistra: hanno rimproverato alla Chiesa “di immischiarsi nel dibattito politico francese”. In seguito è stata la volta di Nadine Morano, politico in vista dell’Ump, ex ministro della Famiglia di Nicolas Sarkozy. Lei, cattolica praticante, ha chiaramente ammesso che a Ferragosto non pronuncerà quella preghiera. “Sono molto attenta ai diritti di tutti i bambini, anche di coloro che sono figli di coppie dello stesso sesso – ha precisato -. E la Madonna non rifiuta nessuno”.
Come ribadito nei giorni scorsi da Dominique Bertinotti, attuale ministra della Famiglia, il progetto di legge sul matrimonio e l’adozione di coppie omoparentali sarà pronto a breve e adottato nel primo semestre del 2013. Ora in Francia l’adozione da parte di genitori dello stesso sesso non è prevista dalla legge, ma sono già oltre 200mila i minori a vivere tale condizione. Pure il matrimonio non esiste, ma sì la possibilità di unioni civili (Pacs), introdotta nel 1999, ancora dai socialisti e mai eliminata dalla destra, durante il lungo periodo in cui è rimasta al potere. Secondo un recente sondaggio il 63% dei francesi è favorevole al matrimonio gay e il 56% all’adozione.
Il cardinale Vingt-Trois ha proposto la sua preghiera per il giorno dell’Assunzione, anche perché la Francia è stata messa sotto la protezione della Vergine dall’allora re Luigi XIII, nel lontano 1638. Era, pero’, dalla metà degli anni Sessanta che non si ricorreva a questo tipo di preghiere patriottiche nel giorno di Ferragosto. Negli ultimi tempi Civitas, il braccio politico dei lefebrviani, gli integralisiti cattolici, si è scagliato contro le intenzioni del nuovo Governo. “E adesso la Chiesa ufficiale vuole indicare che non intende lasciare questo terreno solo agli estremisti”, sottolinea Eric Vinson, docente a Sciences Po, l’istituto di studi politici, a Parigi e specialista della materia. Monsignor Vingt-Trois ha voluto manifestarsi presso il suo “pubblico” più conservatore. Comunque assai numeroso anche nella Francia di Hollande. Che però ha visto ritornare il 30 giugno scorso per le strade di Parigi il Gay Pride.