Nella città alle porte di Roma il ricordo di Rodolfo Graziani, criminale di guerra durante la campagna d’Etiopia e ministro della Difesa con la Repubblica di Salò (leggi l’articolo). Inaugurato il sacrario: 125mila euro a spese nostre per esaltare “l’eroismo del sodato” seppellito nel cimitero di paese. Nessun imbarazzo per gli etiopi gasati nella guerra coloniale, derubricati a “costi” propri di ogni conflitto. E nemmeno per i giovani mandati a morte perché rifiutarono la leva sotto la Rsi. Azioni che gli causarono una condanna a 19 anni, ma al primo cittadino Ercole Viri non interessa perché, secondo lui, il boia “è un soldato con la s maiuscola. Degno di rivalutazione rispetto alla storia scritta da chi era mosso da altri intenti” di Nello Trocchia