A Catania la protesta dei lavoratori della compagnia: "C'é un gran caos e i passeggeri, nonostante l’unità di crisi convocata da parte dell’Enac, comunque sono rimasti abbandonati a se stessi e hanno dovuto pagare cifre importanti”
Tra i disagi dei passeggeri rimasti intrappolati dalla cancellazione di tutti i voli Wind Jet e le paure dei lavoratori della compagnia, l’Enac si autoassolve e alza il tiro lanciando l’allarme sul sistema. Ma i dipendenti della compagnia siciliana non stanno al gioco. “Qui non è solo questione di Wind Jet o di Alitalia. Qui è l’intero sistema dell’aviazione italiana che è a rischio scomparsa stretto dalla pressione competitiva che viene dalle compagnie low cost irlandesi e inglesi (che non pagano lo stesso volume di tasse che paghiamo in Italia) e dalle compagnie dei Paesi arabi che non pagano il petrolio”, ha detto al Messaggero Vito Riggio. Secondo il presidente dell’Ente nazionale aviazione civile un salvataggio della compagnia è “improbabile, si devono trovare dei soldi. Ma siccome i soldi non si trovano il salvataggio della compagnia lo vedo improbabile. Questo però lasciamolo dire al ministro Passera” che domani incontrando le parti “vorrà sapere se c’è un margine per riprendere la trattativa oppure no”.
Il perché del fallimento? “Io so soltanto che il giorno prima della comunicazione che la trattativa era fallita l’Enac aveva avuto rassicurazioni sul fatto che tutto stava procedendo bene”, si è poi giustificato Riggio secondo il quale i passeggeri Wind Jet “stanno volando quasi tutti” e la riprotezione ha un costo supplementare perché “le compagnie non si fidano del fatto che Wind Jet dia loro indietro i soldi”. L’Enac, però, secondo il suo presidente non si deve rimproverare nulla: “Sapevamo qual era la situazione e l’abbiamo tenuta in vita perchè c’era una trattativa confermata da atti formali”.
Non così i lavoratori della compagnia in protesta a Catania questa mattina. ”Siamo qua perché c’é un gran caos e i passeggeri, nonostante l’unità di crisi convocata da parte dell’Enac, comunque sono rimasti abbandonati a se stessi e hanno dovuto pagare cifre importanti”, dice Rosaria Rotolo, segretario confederale della Cisl. “I dipendenti di Wind Jet sono 504, tra lavoratori dell’area amministrativa, assistenti di volo e piloti, non hanno ricevuto una comunicazione ufficiale da parte di Wind Jet. Aspettiamo l’esito dell’incontro di domani”. In una nota la Cisl sottolinea che la convocazione dell’Unità di crisi al ministero “è il primo risultato raggiunto dal sindacato unitario. Cgil, Cisl e Uil potranno sentire le posizioni aziendali in una vertenza dove si conferma ancora una volta che le emergenze, senza la concertazione, producono solo disastri”. Non solo. “Si è rivelato un grave errore – sottolinea ancora la nota – lasciare che tutto dipendesse dalla trattativa tra Windjet e Alitalia quando in gioco non ci sono solo interessi commerciali ma anche il destino di centinaia di lavoratori”.