Il Procuratore aggiunto di Palermo commenta il boom di adesioni per i pm siciliani che indagano sulla negoziazione tra le istituzioni e la criminalità organizzata dopo le stragi del '92-'93. E dice: "A ottobre andrò in Guatemala".
“Le centomila firme inviate dai cittadini al Fatto Quotidiano a sostegno della Procura di Palermo sono la dimostrazione di sostegno e apprezzamento da parte di chi crede nell’importanza dell’accertamento giudiziario della verità”. Il Procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia commenta il boom di adesioni per i pm siciliani che indagano sulla trattativa tra Stato e mafia. Oltre alle 100.000 firme sul sito del quotidiano, ci sono 33.000 condivisioni su facebook e 1.400 tweet che invitano a firmare. Tra le adesioni anche scrittori come Andrea Camilleri, o showman com Pippo Baudo, don Andrea Gallo, Pietro Mennea, il leader della Fiom Maurizio Landini e persino un gruppo di dipendenti di Bankitalia. “Capiamo anche che il sostegno va a noi in quanto magistrati e non certo a noi come persone, ma per quello che rappresentiamo”, ha concluso il magistrato titolare dell’indagine sulla trattativa che vede indagati, tra gli altri, Nicola Mancino, Giovanni Conso, il generale Mario Mori e Marcello Dell’Utri.
“Ringrazio di cuore Andrea Camilleri per le parole affettuose e di riconoscimento per il mio lavoro, ma non ci sarà alcun ripensamento sulla mia missione in Guatemala. L’immissione in ruolo era già prevista per giugno e l’ho fatta slittare a ottobre”, ha detto ancora Ingroia commentando l’invito, rivolto oggi dallo scrittore Andrea Camilleri, che dalle colonne del Fatto quotidiano lo invita a non andare in Guatemala, per conto dell’Onu, perché la sua partenza “sarebbe una sconfitta per la democrazia e per tutti noi. Ecco perché deve restare”. “Non ho fatto questa scelta in modo inconsapevole – spiega ancora il magistrato – Sono convinto che le indagini che seguo da anni abbiano raggiunto un momento importante. C’è stata la chiusura delle indagini sulla trattativa e ci sarà un processo che verrà seguito da validi colleghi, certamente più bravi di me”.
“Ho ritenuto – dice ancora il Procuratore aggiunto – che il mio ruolo potesse avere uno stop. Proprio per queste fasi delicate dell’indagini, e parlo del conflitto di attribuzione sollevato dal Quirinale e del processo Mori, ho fatto slittare l’immissione in ruolo di quattro mesi. Ma a ottobre lascerò l’Italia. E non credo affatto che ci possano essere ripensamenti. Certo, gli accadimenti nella vita possono essere diversi, ma a ottobre parto”. E ringrazia ancora il papà del commissario Montalbano, Andrea Camilleri. “E’ una persona che stimo e lo ringrazio di cuore per le sue belle parole usate nell’intervista”.