Richard Silverstein ha pubblicato sul suo sito l'estratto di un dossier che gli sarebbe arrivato da fonti della Difesa. L'offensiva, oltre al lancio di missili, prevede anche a tecnologie sofisticate per mettere ko internet, telefoni, radio, tv e comunicazioni satellitari
Un attacco coordinato, che includa anche un’aggressione cibernetica senza precedenti in grado di paralizzare totalmente il regime iraniano e la sua capacità di comprendere cosa stia accadendo entro i propri confini.
I presunti piani di guerra d’Israele contro Teheran sono stati rivelati dal blogger israelo-americano Richard Silverstein che ha pubblicato sul suo sito Tikun Olam (Riparare il mondo, in ebraico) un estratto di un dossier che gli sarebbe stato dato da una fonte israeliana di alto livello che a sua volta l’ha ricevuto da un ufficiale delle Forze di Difesa israeliane. Il documento è stato passato perchè, secondo la sua fonte, “questi non sono tempi normali e temo che Bibi (Netanyahu, premier d’Israele, ndr) e Barak (ministro della Difesa, ndr) facciano maledettamente sul serio”.
Il dossier rivela il piano di attacco in tre fasi: nella prima si ricorrerebbe alla tecnologia più sofisticata per mettere ko Internet, i telefoni, la radio, la tv, le comunicazioni satellitari, le connessioni in fibra ottica degli edifici strategici del Paese, comprese le basi missilistiche sotterranee di Khorramabad e Isfahan. Per la seconda fase sarebbe previsto il lancio di decine di missili balistici, in grado di coprire una distanza di 300 chilometri, contro la Repubblica islamica dai sottomarini israeliani posizionati vicino al Golfo Persico. Missili “non dotati di testate convenzionali”, precisa il documento, “ma con punte rinforzate, progettate per penetrare in profondità”. In questo caso, il dossier fa riferimento ai siti sotterranei, come quello di Fordo, forse quello che più preoccupa Israele perchè scavato in una montagna vicino a Qom ad una profondità tale che si presume sia fuori della portata anche delle bombe più perforanti.
Infine la terza fase, con il lancio di altri missili – questa volta da crociera – per mettere ko i sistemi di comando e controllo, di ricerca e sviluppo e le residenze del personale coinvolto nel piano di arricchimento dell’uranio. Le informazioni raccolte nel corso degli anni saranno utilizzate per decapitare completamente i ranghi professionali e di comando dell’Iran in questi campi.
Dopo la prima ondata di attacchi, che saranno cronometrati al secondo, un satellite passerà sopra l’Iran per valutare i danni agli obiettivi. Le informazioni saranno quindi trasferite agli aerei di guerra dotati di tecnologia sconosciuta al grande pubblico e anche all’alleato americano, invisibili ai radar e inviati in Iran per finire il lavoro, colpendo un elenco ristretto di obiettivi.