Il dato emerge da una recente ricerca del Cnel: la busta paga femminile è più leggera. Il governo interverrà per colmare questa disparità, ma intanto si possono trarre utili consigli dalla lettura dell'ultimo libro di Mrs Moneypenny che fornisce "consigli smart per lavoratrici ambiziose"
Il primo della classe quasi sempre indossa la gonna. Più volenterose, più brave a scuola, si laureano prima, eppure a parità di mansione, le donne guadagnano in media il 16,7% in meno degli uomini. Non è solo un luogo comune. Lo confermano dati recenti del Cnel (Consiglio nazionale economia e lavoro): la busta paga delle donne è più leggera. Per colmare questa disparità interverrà il governo: la riforma del lavoro presentata dal ministro Elsa Fornero, tra le altre cose obbliga a riconoscere a uomini e donne un “identico stipendio a parità di mansione entro il 2016”. “Le donne guadagnano meno perché scelgono studi che hanno come sbocco professioni poco retribuite”, spiega a ilfattoquotidiano.it Federica Sorrentino, 30 anni, ingegnere delle telecomunicazioni, specialista in sistemi di controllo del traffico aereo.
Lavora tra Roma e Doha ed è una delle poche donne in un ambiente tutto maschile. “Non avendo famiglia ho dato piena disponibilità a viaggiare, questo mi permette di guadagnare di più”. E sulla disparità retributiva uomo-donna commenta: “Nel mio campo non vedo differenze. Solo l’età è davvero discriminante: se hai 25 anni ti spalancano tutte le porte, se ne hai 30 pensano a te come a una potenziale mamma. Con le tutte le conseguenze che ciò comporta per un’azienda”. E avverte: “non è solo un problema delle donne, tutta la mia generazione viene discriminata e sfruttata”.
Aspettando che la parità divenga legge, meglio sfogliare il nuovo libro di Mrs Moneypenny, ovvero la donna che ha contribuito a far diventare l’Agente 007 il protagonista di un secolo di spionaggio. “Donne & Carriera. Consigli smart per lavoratrici ambiziose” (Hoepli), spiega come fare carriera al femminile, affermarsi, gestire una famiglia e la casa, continuando la propria formazione professionale. Un’impresa quasi titanica, eppure l’autrice è una di quelle che ce l’hanno fatta. Heather McGregor, in arte Mrs Moneypenny, insegna alla London Business School, è amministratore delegato di una delle principali agenzie di head-hunting della city, è sposata e ha tre figli, che lei definisce i suoi “centri di costo” e dal 1999 scrive per il Financial Times.
E se ha trovato anche il tempo per dispensare consigli, probabilmente varrà la pena seguirli: da come arricchire il curriculum vitae partecipando a corsi e master post-laurea, a come crearsi una rete di collaboratori fino a sfruttare Internet in tutte le situazioni. L’autrice analizza e porta alla luce le varie resistenze psicologiche e i condizionamenti esterni che impediscono a una donna di progredire nella propria carriera, indicando come destreggiarsi al meglio. Ad esempio imparando a dire “no”, capacità indispensabile per una donna che vuole far carriera.
“L’uomo ottiene maggior successo perché rischia di più”, dice a ilfattoquotidiano.it Alessia Valenti, 41 anni, imprenditrice nella moda, esclusivista in Italia dei brand Norr. “Le donne sono però in grado di rimettersi in gioco e, in un momento storico privo di certezze, saranno in grado di farsi strada grazie alla loro innata capacità di risolvere problemi in diversi ambiti”. Nel puntare in alto mai dimenticare di coltivare quella che Mrs Moneypenny definisce “la terza dimensione”: un hobby, uno sport o un’attività artistica o culturale di cui parlare, a casa come al lavoro. Curare sempre la propria immagine, prendendosi cura del look e occupandosi di tenere aggiornato il proprio profilo sui social network. Le donne dovrebbero aiutarsi reciprocamente e dimostrare sempre, in ogni circostanza, una buona dose di solidarietà femminile. Perché l’unione fa la forza.