Gli studi di ricercatori di Usa e Australia su ratti e topi hanno consentito di capire che esiste una componente nel sistema immunitario per l’avvio del sistema di ricompensa legato alla droga. Gli scienziati assicurano anche di essere riusciti a bloccare il recettore grazie a un farmaco chiamato plus-naloxone
Drogarsi con l’eroina genera un forte impulso a livello del sistema immunitario. Ed è questa la chiave attraverso cui gli scienziati delle università del Colorado (Usa) e di Adelaide (Australia) assicurano, come riporta il ‘Journal of Neuroscience’, di aver trovato un modo per aiutare i 21 milioni di persone che abusano di questa sostanza a livello globale. Lo scopo primario dei recettori del nostro sistema immunitario è quello di innescare meccanismi di protezione contro le malattie. Ebbene, gli esperti ne hanno identificato uno molto particolare presente nel cervello, che stimola la sensazione di ricompensa a seguito dell’uso dell’eroina e della morfina e che, dunque, genera la dipendenza dagli oppioidi.
Un elemento che, una volta bloccato, potrebbe in futuro aiutare a prevenire la tossicodipendenza, mentre al tempo stesso si potranno anche amplificare i benefici di farmaci a base di oppiodi usati come analgesici. “Si tratta di un fondamentalmente cambio di paradigma – commenta Linda Watkins, professore di psicologia e neuroscienze all’ateneo americano e coautore dello studio -. Infatti non si può trovare un modo per risolvere il problema della dipendenza, senza conoscere un giocatore chiave che finora mancava in tutti i modelli di studio”. Gli studi di Watkins e dei colleghi su ratti e topi hanno consentito di capire che una proteina chiamata toll-like receptor 4 (Tlr4) è la componente chiave nel sistema immunitario per l’avvio del sistema di ricompensa legato alla droga. I ricercatori assicurano anche di essere riusciti a bloccare il recettore grazie a un farmaco chiamato plus-naloxone, che viene somministrato a pazienti in overdose da oppiacei.
Fonte – Adnkronos Salute