Il materiale si trova in corrispondenza del secondo sporgente del porto pugliese: si tratterebbe di una macchia larga decine di metri. La Capitaneria di porto e una società privata hanno attivato le operazioni di bonifica
Non c’è pace per Taranto. In corrispondenza del secondo sporgente del porto è stata avvistata una chiazza fra i3 e i 4 metri cubi olio combustibile larga trecento metri quadri. La capitaneria di porto e la società Ecotaras hanno attivato le operazioni di bonifica del tratto di mare mentre personale dell’Arpa è al lavoro per le analisi del materiale in mare. L’ipotesi più accreditata è che si tratti di uno sversamento di una nave battente bandiera turca.
Per ora non è chiaro se la fuoriuscita di petrolio sia stato provocato da una falla a bordo della nave o da un errore di manovra nell’apertura delle valvole tra i serbatoi di zavorra e quelli di greggio, così come accaduto in un incidente analogo avvenuto il 12 aprile scorso. La nave turca è impegnata in operazioni di carico di loppa di scarto (i “rifiuti” dell’altoforno, ndr) proveniente dall’Ilva. In mare sono state utilizzate panne galleggianti per evitare che il carburante potesse ulteriormente propagarsi e vengono utilizzate pompe per aspirare il liquido combustibile in superficie.