L’appoggio della Merkel a Draghi ha sostenuto le Borse europee che, nonostante  le critiche di ieri dei falchi tedeschi alla politica del presidente della Bce, hanno chiuso tutte in territorio positivo. A partire da Madrid (+1,94%), seguita a stretto giro da Milano che ha registrato un rialzo dell’1,3% e ha annullato le perdite da inizio anno e si è riportata sui valori di fine 2011. A spingere Piazza Affari Finmeccanica, avanzata dell’11,21% dopo la notizia di una causa intentata dalla controllata Agusta Westland contro un imprenditore canadese, a cui ha chiesto un risarcimento di 1,8 milioni di dollari, ma anche Mps salita del 17,58% all’indomani delle dichiarazioni del presidente Alessandro Profumo che ha parlato di un possibile ritorno ai dividendi e della necessità per la Fondazione Mps di ridurre la quota nell’istituto di credito. Su anche Mediaset che ha proseguito il rimbalzo di ieri con un progresso del 2,94 per cento.  

A spingere i listini, le rassicurazioni della cancelliera tedesca Angela Merkel sul fatto che la Germania “è pronta a tutto per difendere la tenuta dell’euro”. In particolare la Merkel ha messo a tacere le critiche dei falchi tedeschi che ieri in giornata avevano chiesto una riforma della Bce che consenta a Berlino il diritto di veto  allineandosi con quanto detto il mese scorso a Londra dal governatore dell’Eurotower. “Ha detto cose che noi ripetiamo da tempo”, ovvero da quando la crisi greca è scoppiata più di due anni fa”, ha dichiarato la Merkel, sottolineando che la Germania “è impegnata a fare tutto quello che può per mantenere la moneta comune”. Il cancelliere ha inoltre puntualizzato che i commenti di Draghi “sono completamente in linea con quello che la Germania ha detto per tutto il tempo”. Più in generale, il cancelliere ha detto di volere una soluzione sostenibile e di lungo termine per la crisi dell’Eurozona e ha ribadito la necessità di una maggiore responsabilità condivisa, esprimendo comunque piena fiducia nella capacità dell’Europa di affrontare la crisi. 

Rassicurazioni che hanno contribuito a mantenere la stabilità sui titoli di Stato, con il Btp decennale che ha oscillato di pochi punti base, portando lo spread col Bund tedesco di pari durata a 429 punti. Lievi gli effetti, quindi, delle parole del ministro degli Affari esteri finlandese Erkki Tuomioja che attraverso un’intervista al Daily Telegraph ha invitato i politici europei a preparasi alla possibilità di un’esplosione della zona Euro, come del resto fa la Finlandia.

“E’ un evento che nessuno si augura nel nostro Paese, neppure la destra nazionalista, ma dobbiamo tenerci pronti, abbiamo dei piani per fare fronte a questa situazione”, ha detto. Secondo Tuomioja “è condiviso che un’esplosione della zona euro avrebbe costi superiori, nel breve e medio periodo, di una gestione della crisi, ma allo stesso tempo ciò non significherebbe la fine dell’Unione europea. Potrebbe portare invece a un miglioramento dei suoi meccanismi”. Il ministro ha comunque precisato che il governo finlandese è impegnato al 100% nei confronti dell’euro.

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