“#LeleMora il suo comportamento mi fa pensare che umiltà e rispetto non siano nel suo Dna”. Con questo tweet di Federica Cortese, assessore all’Ambiente e Territorio del Comune di Courmayeur, è balzata agli onori della cronaca la prima ‘marachella’ di Gabriele ‘Lele’ Mora dopo la sua uscita dal carcere, avvenuta appena due settimane fa. E’ stata la stessa amministratrice valdostana, rispondendo all’ex governatore regionale Luciano Caveri che le chiedeva lumi, a spiegare il senso del proprio ‘cinguettio’: “Con i suoi simpatici accompagnatori, ha sfondato i blocchi in Val Ferret” ha scritto l’assessore, che poi ha chiosato con un inequivocabile “prese le targhe, ora tocca alle forze dell’ordine”.

Ma cosa è accaduto di preciso nella località turistica della Val d’Aosta? La vicenda è raccontata nel dettaglio da La Stampa, secondo cui a Ferragosto l’ex agente dei vip si è presentato con un gruppetto di amici e a bordo di due auto sportive a Lavachey, il punto da cui partono le navette per la Val Ferret. Qui da anni è ubicato il blocco stradale che sancisce il divieto di transito verso la località incontaminata ai piedi del Monte Bianco. Nei giorni di maggior afflusso turistico dell’anno, infatti, non si può raggiungere la valle in auto fino alle ore 16 del pomeriggio. La comitiva di Mora, invece, ha fatto finta di nulla. E’ arrivata intorno alle 15.30 al ‘posto di blocco’ e non ha rispettato il diktat dei due addetti comunali che stavano spiegando agli automobilisti le regole del transito, consentito esclusivamente agli autobus messi a disposizione dall’amministrazione comunale. Il tutto, hanno detto i diretti interessati all’assessore Cortese, con fare “arrogante” e “irrispettoso”. Insomma: posto di blocco ‘superato’, canzonatura verso chi è pagato per farlo rispettare e targhe delle auto dell’allegra combriccola consegnate alle forze dell’ordine. Lele Mora, dal canto suo, è intervenuto sulla vicenda tramite il suo avvocato Gianluca Maris, secondo cui il proprio cliente “non ha la patente, di conseguenza è estraneo alla vicenda”.

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