Scriverò qualcosa di molto impopolare (almeno tra chi si occupa di tv sul web): non mi piacciono i siti specializzati che parlano di tv. Hanno grande successo, sono cliccatissimi, dietro c’è evidentemente un lavoro serio e di quantità, ma definirli siti di informazione e critica televisiva mi sembra eccessivo. Trattasi, invece, di “marchettifici” costruiti ad arte da furbi appassionati del piccolo schermo che ormai sono pappa e ciccia con gli uffici stampa dei network italiani. Prima che qualcuno obietti che i gusti personali di chi scrive non interessano un fico secco a nessuno, è bene ricordare agli agguerriti lettori che questa rubrica si occupa di tv, non di ingegneria aerospaziale o di macroeconomia, quindi di questi argomenti ci occupiamo, piaccia o meno.
Fatta questa premessa importante, torniamo ai siti web dedicati al piccolo schermo. Dopo una interessante fase pionieristica che aveva rotto gli schemi della critica televisiva classica, l’effetto omologazione e “normalizzazione” li ha messi in riga. Come qualsiasi altro critico televisivo della carta stampata, anche i teledipendenti del web sono ormai legati a filo doppio con i responsabili della comunicazione di questo o quel canale, questo o quel programma. E basta analizzare gli archivi per rendersene conto. Particolare attenzione, ad esempio, è dedicata da sempre ai programmi di Maria De Filippi. Nostra Signora della Tv è potentissima anche su Internet, evidentemente. E la cosa non stupisce.
Stupisce di più, invece, l’immagine della donna che su quei siti la fa da padrona. Una delle doti principali del mezzo Internet è sempre stata la rottura dei cliché, delle immagini stereotipate, delle visioni univoche. E visto che la donna in tv è trattata come sappiamo, da alcuni giovani e rampanti critici “internettari” ci saremmo aspettati una rottura degli schemi imposti. Niente, nemmeno per idea. È tutto un parlare di Amici di Maria, di troniste, starlette, Belen, scosciate e scollacciate signorine che i padroni del vapore (televisivo, in questo caso) ci propinano, convinti che vogliamo vedere quello, e null’altro.
Evidentemente entrare in contatto con “il magico mondo della televisione” (espressione odiosa e che usiamo di proposito e con simpatico disprezzo) ha fatto ubriacare i ragazzotti in questione. Ora fanno a gara a chi ha più entrature in tv, a chi è più citato da Barbara D’Urso o da qualche altra signora dei talk show. Rottura degli schemi? No, per carità. Preferiscono diventare parte del circuito mainstream, adeguarsi ai dettami degli uffici stampa, elargire marchette a destra e a manca ed entrare dalla porta principale nel Tempio del Trash, della Donna Oggetto e del Talento un Tanto al Kilo.
Peccato. E lo dico sinceramente, visto che internet può aiutare la tv a uscire dal torpore in cui l’hanno relegata dirigenti incapaci e conduttori sciacalli. Lanciamo un accorato appello ai vari DavideMaggio, TvBlog e compagnia cantando: liberatevi dalle catene del mainstream e cominciate a usare il web nel modo giusto. Fate le pulci a tutti, non difendete nessuno solo perché l’ufficio stampa di un programma o di un conduttore è amico vostro. E cercate, soprattutto, di cambiare la percezione della donna che trasuda dalla tv.
Per carità, nessuno qui li prende molto sul serio come è giusto che sia. Sul web c’è posto per tutti, ma perché sprecare un’occasione così?