Nel pieno delle polemiche sull'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia, la corrente progressista dell'Anm apre a tutti i navigatori la discussione sui limiti degli interventi pubblici di giudici e pm, e sull'opportunità delle loro candidature a organi elettivi
E’ giusto che un magistrato esprima esplicitamente le proprie idee politiche? Il tema è caldissimo e ha attraversato decenni di polemiche italiane. Ora Magistratura democratica ha deciso di sondare direttamente l’opinione dei cittadini in materia attraverso un forum appena aperto sul sito dell’associazione che rappresenta le toghe progressiste. Le domande a cui i navigatori potranno rispondere sono sei, molto articolate e così riassumibili:
1. E’ giusto e/o opportuno che un magistrato manifesti esplicitamente idee politiche, anche mediante la partecipazione a manifestazioni?
2. E’ giusto e/o opportuno che un magistrato partecipi alla vita politica in organismi politici locali e nazionali di natura elettiva?
3. E’ giusto e/o opportuno che un magistrato assuma incarichi in sede politico-amministrativa (sindaco; assessore; etc.)?
4. E’ giusto e/o opportuno che un magistrato accetti un incarico “fuori ruolo” su sollecitazione, istanza, segnalazione di un partito politico?
5. E’ giusto e/o opportuno che un magistrato intervenga nel dibattito pubblico riguardante direttamente o indirettamente il lavoro giudiziario svolto in concreto da lui o da altri colleghi?
6. Le scelte politiche di persone cui il magistrato è legato devono renderlo incompatibile a svolgere determinate funzioni o no?
L’iniziativa arriva in seguito all’ennesima polemica su giustizia e politica, sollevata dall’inchiesta della Procura di Palermo sulla trattativa fra Stato e mafia e dai frequenti interventi del magistrato che la coordina, il procuratore aggiunto Antonio Ingroia. “Le recenti vicende che hanno coinvolto la magistratura in relazione alle indagini palermitane e alla ‘trattativa Stato-mafia’ hanno dimostrato, una volta di più, l’urgenza di una riflessione scollegata dalle emergenze e capace di affrontare e confrontare le opinioni, anche profondamente diverse, che albergano nel nostro gruppo”, si legge nella presentazione dell’iniziativa, firmata dall’Esecutivo di Md.
La tradizionale posizione della corrente di sinistra della magistratura, secondo cui “non può essere imposto alcun vincolo o preclusione al magistrato in ordine alla libera manifestazione del proprio pensiero politico”, deve però “misurarsi con la capacità della magistratura degli ultimi vent’anni di incidere sulla criminalità politica e di affrontare un alto numero di indagini e processi che vedono protagonista il mondo della politica in modo trasversale”.
Il dibattito sua aperto allora, dato che “la delicata e complessa questione che investe i rapporti tra magistratura e politica si sta riproponendo continuamente alla nostra attenzione, ora in seguito alla ‘discesa’ in politica di qualche magistrato, magari divenuto personaggio pubblico proprio a causa dell’attività giudiziaria svolta, ora in occasione delle esternazione mediatiche di magistrati impegnati in indagini politicamente rilevanti”.
Al forum possono partecipare tutti, magistrati e no, a patto di registrarsi per evitare provocazioni anonime. La discussione sarà aperta fino a metà ottobre, poi i risultati saranno presentati in un convegno organizzato a Napoli e, promette l’esecutivo di Md, trasmesso in diretta streaming dal sito dell’associazione.