”La Dia svilita e avviata allo smantellamento. E’ davvero questa la sorte della creatura pensata e voluta da Giovanni Falcone? Risponde al vero quanto illustrato oggi dagli organi di stampa? Sul tema rivolgeremo un’interrogazione alle ministre Cancellieri e Severino”. Così Antonio Di Pietro e il capogruppo Idv in commissione Giustizia alla Camera, Federico Palomba, dopo le rivelazioni del Fatto sul futuro della Direzione investigativa antimafia. 

Nella nota congiunta i due politici dell’Italia dei valori affermano che la veridicità di quanto pubblicato “sarebbe un’ulteriore conferma del fatto che i magistrati vengono lasciati soli nella lotta alla criminalità organizzata“. Per i due onorevoli, “svilendo lentamente ruolo e stipendi di poliziotti, carabinieri e finanzieri, che lavorano per la struttura istituita nel 1991”, si sguarnisce un presidio “fondamentale” della giustizia italiana contro la criminalità organizzata.

L’Idv, denuncia il ruolo di un esecutivo che sostiene la lotta alle mafie “solo a parole e poi, nei fatti, ne elimina professionalità, esperienze e specificità”. Infine Di Pietro e Palomba si domandano se la soppressione della Dia faccia parte del contenimento della spesa promossa da Mario Monti e tecnici. “Su questo versante non ci possono essere tagli, tanto più se si creano forze ad hoc per il controllo degli appalti. La Dia, come ricordato da un funzionario nel pezzo de Il Fatto Quotidiano, dispone già al suo interno di un Osservatorio centrale proprio sugli appalti. Le ministre Cancellieri e Severino hanno il dovere di tranquillizzare i cittadini italiani circa l’effettiva volontà di questo governo di portare avanti concretamente la lotta alle mafie”.

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