Il Cavaliere intercettato al telefono con Massimo Ponzellini, il numero uno del colosso ora nel mirino della Procura di Napoli. Si parla della costruzione di ospedali nel paese centroamericano: secondo i pm potrebbe essere uno stratagemma per pagare tangenti al presidente di Panama
Dopo le commesse di Finmeccanica, a incuriosire la procura di Napoli, ora c’è Impregilo. E il motivo risale alla primavera di un anno fa. E’ l’aprile 2011 quando, intercettando il telefono di Massimo Ponzellini, gli investigatori sentono la voce di Silvio Berlusconi. La procura di Milano sta indagando sul numero uno della Banca Popolare di Milano, che sarà poi accusato di associazione per delinquere e corruzione, per il finanziamento elargito al gruppo Atlantis di Francesco Corallo. In quel momento Ponzellini, oltre a dirigere la Bpm, è anche il presidente di Impregilo, dalla quale s’è dimesso solo tre mesi fa. E’ in questa veste che parla con Berlusconi: l’ex premier gli racconta di Valter Lavitola e così l’inchiesta milanese s’intreccia con quella napoletana su Finmeccanica e la corruzione internazionale a Panama. Interrogato dai pm napoletani Francesco Curcio, Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli, Ponzellini ha confermato il contenuto dell’intercettazione, confermando che Berlusconi, nell’aprile 2011, solleva un problema: dice a Ponzellini d’essere stato chiamato da Valter Lavitola, per conto del presidente panamense Ricardo Martinelli, che spinge affinché Impregilo mantenga l’impegno di costruire un ospedale nello stato sudamericano.
Se Impregilo non mantiene l’impegno, continua Berlusconi, Martinelli è pronto a rilasciare una dichiarazione pubblica: con l’intento di far deprezzare il titolo in borsa. Questo è il messaggio che l’ex premier dice d’aver ricevuto da Lavitola. E che passa a Ponzellini, per telefono, nella primavera d’un anno fa. Ponzellini, a sua volta, sosterrà d’aver provato a contattare l’ad di Impregilo che con Lavitola, però, non vuole aver nulla a che fare. La conversazione intercettata, e l’interrogatorio di Ponzellini, per la procura di Napoli, risultano interessanti per almeno due motivi.
Il primo: la costruzione degli ospedali, sotto il governo Martinelli, viene affidata a Rogelio Oruna. E’ il testimone Mauro Velocci a confermarlo: “A Oruna – dice ai pm – il governo Panamense ha affidato la commessa per la costruzione di quattro ospedali per il valore di 220 milioni dollari, importo lievitato a 320 milioni”. Negli atti si legge che la Devor Diagnostic di Oruna è stata utilizzata per il trasferimento di denaro al presidente Martinelli e ad altri politici di Panama e, secondo i pm, il “ruolo svolto da Oruna – amico e persona di fiducia del Presidente Martinelli – rappresenta l’ulteriore conferma del fatto che il destinatario delle tangenti in oggetto sia stato proprio il presidente Martinelli”.
Il connubio tra ospedali e Oruna insospettisce i pm napoletani, quindi, anche quando ascoltano la telefonata tra Berlusconi e Ponzellini. Gli ospedali potrebbero rappresentare – per il tramite di Oruna – la tangente che finisce a Martinelli. E della costruzione di un ospedale, nell’aprile 2011, parla Berlusconi – su sollecitazione di Lavitola – con il presidente di Impregilo.
Il punto è che anche Impregilo ha fatto affari con Panama. La prima commessa per il raddoppio del canale di Panama risale al 2008: all’epoca Martinelli e Berlusconi non erano al governo. E Lavitola non aveva alcun potere. Ma nel 2009 Impregilo chiude un’altra grossa partita: l’11 settembre Berlusconi incontra Martinelli, a Palazzo Chigi, proprio per discutere degli affari di Impregilo. Pochi mesi prima, a luglio, un consorzio partecipato da Impregilo s’aggiudica la gara per un nuovo sistema di chiuse nel canale di Panama: affare da 3,2 miliardi di dollari. Perché Berlusconi parla di ospedali proprio con Ponzellini? Di certo c’è che gli ospedali diventano, per il presidente panamense, una sorta di ossessione: il 30 agosto 2011 – cinque mesi dopo la telefonata tra Berlusconi e Ponzellini – il segretario particolare di Martinelli, Adolfo de Obarrio, scrive una mail a Lavitola per chiedergli conferma sulla costruzione dell’ospedale Luis Chico nella provincia di Veraguas.
Sempre ad agosto, invece, è l’ambasciatore Giancarlo Curcio che scrive a due funzionari di Palazzo Chigi. Riferisce d’aver ricevuto una telefonata da Martinelli, che è furioso, perché Berlusconi non mantiene l’impegno sulla costruzione dell’ospedale. Il sospetto degli inquirenti è che, dietro la costruzione degli ospedali, possano nascondersi le mazzette per il presidente panamense. E così, dopo Finmeccanica, ora è Impregilo con le sue commesse sul canale di Panama, a incuriosire la procura di Napoli.