Il cedimento è avvenuto nella notte quando la strada era sgombra. L'opera di contenimento venne realizzata a inizio '800 e a minarne la stabilità sarebbero state delle infiltrazioni d'acqua. Il Campidoglio ha inviato i tecnici della sovrintendenza ai beni culturali
Il muro di contenimento in via Gabriele D’annunzio (Roma) costruito dall’architetto Giuseppe Valadier, che a inizio ‘800 si dedicò al restauro di molti monumenti storici della capitale, è crollato poco prima dell’alba. Ha ceduto la parte che conteneva il terreno fra piazza del Popolo verso la terrazza del Pincio. L’ipotesi più accreditata è che le infiltrazioni idriche abbiano minato i mattoni del muro, lungo 10 metri e alto 12. Non vi sono stati danni a persone o cose perché fortunatamente la strada era sgombra e deserta. Per ora la via è chiusa e il traffico deviato. Sempre nei pressi, una settimana fa era ceduto una parte del muraglione secentesco che circonda Villa Medici.
Il Campidoglio ha precisato che si tratta del distacco della cortina esterna di un tratto del muro della lunghezza di circa nove metri, all’altezza del secondo tornante della salita verso il parco. Sul posto sono all’opera i tecnici della sovrintendenza ai beni culturali di Roma Capitale, guidati da Umberto Broccoli, e gli agenti della polizia municipale che hanno transennato la zona deviando la circolazione. “Dai primi rilievi effettuati è emerso che non si tratta di un crollo vero e proprio ma del distacco della sola cortina esterna di un tratto murario dell’ultimo tornante di via d’Annunzio.
I lavori di restauro, completati a luglio per la parte relativa al Ninfeo, sono già pianificati e si estenderanno ai restanti tornanti sulla base di un progetto dell’Ufficio città storica”. Questa è la situazione delineata dall’assessore alle politiche culturali Dino Gasperini. “L’intervento verrà completato nei prossimi mesi – ha detto -.Gli uffici della Sovraintendenza di Roma Capitale, intervenuti con la massima urgenza, sono già all’opera per la messa in sicurezza dell’area e per effettuare i lavori di ripristino”.