Il ministro dell'Interno risponde alle richieste dei governatori di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. L'ipotesi è che cittadini e imprese effettivamente colpiti beneficino di una nuova proroga per il pagamento delle imposte. L'Agenzia delle Entrate aveva annunciato che dal primo ottobre avrebbe proceduto alla riscossione
Niente tasse per i terremotati, ma solo per cittadini e imprenditori effettivamente danneggiati dal sisma. E’ l’ipotesi allo studio del governo per far fronte alla richiesta ribadita anche dai governatori di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna di spostare in avanti i termini della proroga del pagamento delle tasse nelle zone colpite che attualmente invece dovrebbe riprendere a partire dal 1 ottobre prossimo, come annunciato dall’Agenzia delle Entrate. Il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri ha annunciato che delle possibili soluzioni si parlerà venerdì prossimo nel primo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva.
Intanto il commissario alla ricostruzione Vasco Errani avanza “una proposta seria, equa e semplice: fino a novembre rinvio per tutti i cittadini, per chi ha case distrutte e imprese che non producono rinvio fino a giugno 2013”. E il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, torna a chiedere che “siano applicate anche alle nostre zone terremotate quelle norme che sono state adottate per il terremoto de L’Aquila, e cioè che il pagamento delle tasse sia rinviato e noi chiediamo di un anno”.
L’Agenzia delle Entrate, la cui nota del 16 agosto scorso ha suscitato polemiche, precisa di “non avere alcun potere decisionale sull’eventuale proroga degli adempimenti fiscali per i territori colpiti dagli eventi sismici”. L’Agenzia sottolinea che “la tempistica della ripresa degli adempimenti è contenuta in provvedimenti legislativi” e di aver applicato “la legge sulla base dei chiarimenti forniti dal Dipartimento delle Finanze”.