Le entrate hanno superato gli 11 miliardi e mezzo: una prestazione mai raggiunta dal 2007. L'economia tedesca continua a crescere (nel secondo trimestre +0.3%). Peggio l'indice Pmi nei servizi che ad agosto ha avuto una contrazione provocando un balzo dello spread Btp-Bund fino a oltre quota 430
Le casse dello Stato tedesco sono gonfie di denaro, con un attivo di bilancio che nei primi sei mesi del 2012 è esploso a 8,3 miliardi di euro. Si tratta di una prestazione mai raggiunta negli ultimi cinque anni. L’Ufficio statistico federale rivela che i contributi sociali nel primi sei mesi dell’anno hanno riversato nelle casse di Stato, Laender e Comuni ben 11,6 miliardi di euro, a fronte di un esborso di bilancio di 3,3 miliardi di euro.
Nel 2011 si era registrato invece un deficit dell’1% e nel primo trimestre del 2012 lo Stato aveva speso 33 miliardi più di quanto avesse incassato. Il ministero delle Finanze prevede per il 2012 un deficit dello 0,5%, mentre l’ultimo attivo delle casse pubbliche risale al 2007.
Intanto l’economia della Germania nel secondo trimestre dell’anno è cresciuta dello 0,3% secondo la lettura finale, confermando così il dato preliminare. L’ufficio federale di statistica ha spiegato che la crescita è stata sostenuta dalle esportazioni con un incremento del 2,5% rispetto al primo trimestre e dalla spesa privata con un +0,4%.
Brutte notizie, invece, per l’indice Pmi dei servizi (Pmi sta per Purchasing managers index, cioè indice dei direttori agli acquisti) che ad agosto ha avuto una contrazione inaspettata. Calcolato da Markit sulla base delle indicazioni dei direttori acquisti, l’indice è calato a 48,3 punti da 50,3 contro attese di un dato stabile. La soglia dei 50 punti fa da spartiacque tra espansione e contrazione del ciclo. L’indice manifatturiero, sempre calcolato da Markit, si è attestato a 45,1 punti, in contrazione per il sesto mese di fila. La conseguenza è un repentino balzo dello spread tra il Btp e il Bund tedesco. Il differenziale tra i due titoli è volato a 433 punti base da 420 col tasso sul decennale in crescita al 5,72%.