Il presidente francese ha ribadito l'importanza che Atene non vada in default, ma "prosegua la strada delle riforme e dei sacrifici". La Cancelliera tedesca ha sottolineato: "Bisogna aspettare il rapporto della Troika prima di prendere qualsiasi decisione sul futuro del Paese"
E’ interesse di tutti che la Grecia resti nell’Euro, ma per farlo deve rispettare gli impegni e continuare sulla strada delle riforme.
Sul destino di Atene il messaggio di Angela Merkel e Francois Hollande, da Berlino, non è in apparenza disarmonico. I due leader non hanno voluto allentare la pressione, ma dai toni usati trapelano le differenze. La “volontà” di Francois Hollande è che la Grecia resti nell’eurozona, e il presidente francese ha chiesto ad Atene di fare per questo tutti gli sforzi necessari. “Per me è importante che tutti rispettino gli impegni”, ha sottolineato invece la cancelliera, che in vista della visita ufficiale di Antonis Samaras, domani a Berlino, ha aggiunto: “Io incoraggerò la Grecia ad andare avanti sulla strada delle riforme”.
Parole arrivate dopo una frase del ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble che in mattinata aveva gelato la richiesta greca di una proroga di due anni per i tagli imposti dalla Troika: “Dare tempo non è la soluzione”, ha sostenuto l’influente esponente del governo tedesco rispondendo a una intervista radiofonica mentre le agenzie rilanciavano l’ennesimo appello del premier greco Antonis Samaras, che dalle pagine di Le Monde ha invitato a smettere di speculare sulla permanenza di Atene nella moneta unica. “Bisogna dissipare tutte le incertezze sul futuro della Grecia nell’eurozona – ha detto -. Come possiamo privatizzare se ogni giorno i dirigenti europei speculano su un’uscita potenziale della Grecia dalla moneta comune? Questo deve finire”, sarebbe “un incubo geopolitico” se Atene uscisse davvero dalla moneta unica.
A Berlino, stasera, il presidente francese e la cancelliera si sono trovati di nuovo fianco a fianco per una difficile bilaterale sulla crisi dell’euro. In cancelleria hanno cenato insieme, ma l’incontro è stato preceduto da una polemica sulla comunicazione (Hollande avrebbe preferito una conferenza stampa, Merkel ha voluto concedere solo uno statement) che non ha certo contribuito a distendere gli animi.
Il futuro della Grecia non sarà deciso né oggi né domani, dal momento che si attende, come ha ribadito anche stasera la Merkel, il rapporto della Troika. E i due partner europei hanno spiegato di voler preparare le rispettive bilaterali con Antonis Samars, domani a Berlino e il giorno dopo a Parigi. Ma dalle poche parole pronunciate davanti alla stampa sono emersi comunque due punti di vista non allineati. Questione anche di toni. “Io vorrei che la Grecia rimanesse nell’euro. Questa è la mia volontà – ha sottolineato il presidente francese – Questa è la nostra volontà – ha corretto subito dopo -. Ma la Grecia dovrà fare tutti gli sforzi necessari”. Hollande ha dedicato un passaggio anche alla necessità di fare passi avanti nella direzione di una supervisione bancaria europea, con la Bce. E ha dedicato poi un lungo pensiero al rapporto fra Parigi e Berlino, fra cui è visibilmente diminuito il feeling con l’addio all’Eliseo di Nicholas Sarkozy. “Io mi riconosco nell’amicizia franco-tedesca – ha detto Hollande – è nell’interesse dell’Europa e dell’integrazione europea che questa amicizia viene difesa e portata avanti”.
Il richiamo agli impegni della Merkel, per tutti – e dunque per Atene – è richiesta molto più precisa. E questo mentre diversi esponenti del governo – oggi si è espresso in tal senso anche il vice cancelliere Philipp Roesler – non mostrano disponibilità a concedere più tempo. Difficile stabilire se si tratti di una posizione irremovibile o se sia una strategia adottata per non indebolire la trattativa. E’ quest’ultima l’idea di Frank Walter Steinmeier, ex vice cancelliere socialdemocratico, convinto che alla fine la Merkel cederà. “Non sarebbe intelligente mandare al vento le riforme della Grecia per una proroga di dodici mesi”, ha detto.
Il clima generale in Germania sembra comunque cambiato. Non solo diversi politici hanno espresso nei giorni scorsi una nuova disponibilità ad andare incontro ad Atene – ma resta esclusa l’opzione di nuovi aiuti -, anche i media sembrano più morbidi con la Grecia. Aumentano gli opinionisti a favore di un atteggiamento più comprensivo in tv e anche la stampa ospita più servizi dedicati agli sforzi fatti finora dai greci. Dovranno convincersi però anche i cittadini tedeschi: secondo un sondaggio televisivo rappresentativo lanciato da NTV, un’ampia maggioranza è contraria ad aiutare ancora Atene.