Tempi duri anche a tavola per il Bel Paese, almeno secondo quanto racconta l'inviata della prestigiosa testata inglese in Puglia. L'attenzione rivolta dai britannici per una manifestazione del genere non è solo curiosa, ma offre anche qualche spunto di riflessione
A prima vista, no non è la BBC. Eppure è proprio lei, sul suo sito, a dedicare ampio spazio alla Sagra del panino della Nonna di Giovinazzo. Proprio così: “The Giovinazzo’s annual festival of grandmother’s sandwiches”. Oibò, ci era sfuggita questa. E la BBC (nello specifico, la giornalista Tamsin Smith) ne fa un simbolo della nuova Italia neotradizionalista e un po’ stracciona: “It’s arrivederci to fast food, as Italians return to traditional recipes and homemade food in an effort to save money in hard times”. Perché la crisi colpisce duro, la nostalgia si fa sentire, e allora via con 15 mila panini “parmigiana”, con i lampascioni sott’olio, mortadell e prevelaun (mortadella e provolone).
La nuova tendenza, dice la BBC, mica il Corriere di Giovinazzo, è quella di evitare il ristorante e di rituffarsi nei cibi genuini. Ecco, superato il legittimo sconcerto per tanta attenzione per il “panini party” di Giovinazzo (che sta in provincia di Bari) forse c’è da chiedersi se non dovremmo sfruttare di più la nostra vocazione gastroturistica. Al Sud ma non solo. E mettere un po’ a frutto, finalmente, questa benedetta immagine da spaghetti eaters e mandolini playing, che forse non coincide del tutto con la realtà, ma che piace tanto ai turisti. Vocazione magari riaggiornata in vesti più moderne. Del resto basta guardarsi intorno, anche a Roma, per vedere che il mercato del turismo enogastronomico per stranieri è gestito sempre più in prevalenza da stranieri, che bypassano allegramente gli italiani. Forse qualche Farinetti in più, che si dedichi al turismo, potrebbe fare comodo. Anche la BBC, tra l’altro, potrebbe farci comodo.