Aveva deciso di vendicarsi perché era stato licenziato dal suo capo, in un negozio nel centro di Manhattan. Sarebbe questo il movente della sparatoria avvenuta intorno alle 9 a New York (ore 15 ora italiana) nelle vicinanze dell’Empire State Building, che ha causato nove feriti e due morti  all’incrocio tra la 34esima e Fifth Avenue. Una delle due vittime è l’aggressore stesso, Jeffrey Johnson, 58 anni, individuato e ucciso dalla polizia, e la seconda sarebbe il suo ‘boss’, manager di 41 anni della ditta, la Hazan Import. Da quanto riportato da Sky News ci sarebbe una terza vittima, una passante colpita da un proiettile vagante. Il sindaco Michael Bloomberg ha precisato che i feriti non sono in gravi condizioni e che alcuni di loro potrebbero essere stati colpiti involontariamente dalla polizia. 

L’uomo avrebbe improvvisamente estratto una pistola di grosso calibro e sparato, prima al capo e poi ai passanti, scatenando il panico in strada. Una guardia non armata, forse in servizio presso l’Empire State Building, è subito intervenuta per tentare di fermare l’uomo e in pochissimi minuti – raccontano i testimoni – l’intero edificio è stato circondato dalla polizia. Ne è seguita una breve caccia all’uomo che si è conclusa con l’uccisione dello sparatore da parte degli agenti.

Su Twitter molti utenti sollevano il dibattito sul “gun control” ovvero su norme più stringenti per il commercio di armi da fuoco. Quello di oggi, infatti, segue di poche settimane la strage di Denver, dove il 24enne James Holmes alla prima di Batman ha ucciso 12 persone

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