I tre domenica notte avevano aggredito l'uomo a colpi di bastone mandandolo all’ospedale perchè lo consideravano responsabile di alcuni furti commessi nella zona. Per Marco Limoncini, ex sindaco leghista del comune in cui abitano gli arrestati, si tratta della reazione di "cittadini esasperati"
Gli autori del raid punitivo contro uno straniero, pestato e ridotto in fin di vita a Cicagna in provincia di Genova domenica scorsa, sono stati arrestati. Il giudice per le indagini preliminari di Chiavari, Fabrizio Garofalo, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per i tre picchiatori. Due di loro, un pensionato di 58 anni e il cognato di 52, sono finiti in carcere, mentre l’operaio 26enne è ai domiciliari. I tre domenica notte avevano aggredito il marocchino a colpi di bastone mandandolo all’ospedale perchè lo consideravano responsabile di alcuni furti commessi nella zona.
Le indagini per individuarli sono state condotte dai carabinieri, con l’aiuto della vittima che ricordava l’auto da cui erano scesi gli aggressori. A seguito del riconoscimento, gli investigatori sono risaliti al pensionato 58enne che ha confessato di essere coinvolto nella vicenda.
I tre sono accusati del tentato omicidio di Y.A., operaio marocchino di 34 anni, picchiato con un bastone un cacciavite, che si trova tuttora in ospedale. La vicenda ha avuto ripercussioni nella politica locale. Marco Limoncini, oggi capogruppo al consiglio comunale dell’Udc e prima sindaco leghista del comune in cui abitano gli arrestati, ha difeso pubblicamente il gesto, bollandolo come la reazione di “cittadini esasperati”. Infatti ha spiegato l’ex primo cittadino sulla sua pagina facebook: “La realtà dei fatti è che un delinquente di professione ladro visitava le nostre case e negozi. Qualcuno doveva fermarlo”. Inoltre la sezione regionale di Forza Nuova ha pubblicato un comunicato dove si è resa disponibile a “pattugliare” il territorio comunale e a sostenere i tre autori del massacro “per qualsiasi necessità”.