I proprietari dell’Ilva e i tecnici indicati dal tribunale sono seduti attorno ad un tavolo per identificare le forme di bonifica più idonee per salvaguardare la salute dei lavoratori e degli abitanti di Taranto.
Le soluzioni che identificheranno saranno sicuramente un compromesso tra ciò che è tecnicamente possibile fare, ciò che sarebbe opportuno fare e ciò che il portafoglio dei proprietari pesantemente rimpinguato da quello della comunità è disposto a fare. Qualcosa certamente sarà fatto. Quando, che cosa e come, non lo sappiamo.
È probabile, è auspicabile, che si ricorra a soluzioni tecnologiche esistenti, disponibili e certo dotate di efficacia. Perché queste raggiungano davvero l’obiettivo, però, è fondamentale che a loro si aggiungano delle forme di comportamento personale. I dipendenti in primis dovranno osservarle, ma anche i tarantini in generale dovranno imparare a convivere con quello che, al di là di ogni discussione che lascia il tempo che trova, è un problema ambientale e sanitario. È in attività una sorta di tavolo tecnico dove si negozia ma, intanto, è bene sapere che, come si suol dire, le chiacchiere stanno a zero e che in questo caso il tempo non solo non è il miglior medico ma fa solo peggiorare le cose. Dunque, non sarà male che ognuno cominci a difendersi senza aspettare che altri decidano per lui.
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Per i lavoratori Ilva
È necessario indossare sempre una maschera antipolvere nel luogo di lavoro, compresa una cuffia di protezione per i capelli ed una tuta. Meglio usare materiale monouso. Se la tuta e la cuffia sono in tessuto, queste devono essere inserite in sacchi chiusi da una cordella che si scioglie in acqua e lavate sul posto di lavoro. mai portarle a casa, perché quelle polveri verranno inevitabilmente respirate dai familiari e mai lavarle mescolandole con altri abiti di persone della famiglia. mai mangiare nel luogo ove si lavora ma identificare area protetta che sia sicuramente priva di polveri.
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Per i cittadini di Taranto
Capisco che manchi l’abitudine e si rischi di passare per persone bizzarre ma, se ci si vuole proteggere in modo accettabilmente efficace, per proteggersi dall’inalazione di polveri di fonderia è necessario indossare una maschera antipolvere e un cappello o un fazzoletto o una cuffia per proteggere i capelli dalla polvere. In casa la polvere deve essere aspirata con un aspirapolvere ad acqua. La verdura e la frutta è bene sia, ahimè, cresciuta in serra o cresciuta lontano da Taranto.
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Per le donne di Taranto
Per le mogli degli operai dell’Ilva: se vostro marito comincia ad avere problemi di salute, è necessario avere rapporti sessuali protetti. Va da sé che questo vale anche al di fuori del sacramento se il partner è esposto alla polvere. Se avete già dei problemi ginecologici non trattabili farmacologicamente, è obbligatorio avere rapporti sessuali protetti almeno in attesa di un esame del seme per confermare o escludere un inquinamento da metalli pesanti. Se rimanete incinte, se potete, cercate di passare la gravidanza fuori Taranto.
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Per i bambini di Taranto
Per la protezione dei bambini è necessario che questi indossino, per esempio quando vanno ai giardinetti, una mascherina ed un cappellino. È bene che evitino di toccare l’erba e poi tocchino il cibo o si sfreghino gli occhi senza essersi lavati le mani.
Ci sarebbero altre indicazioni, ma queste sono le più importanti.
Naturalmente i miei sono suggerimenti e basta. Dunque, ognuno faccia come gli pare ma sia conscio che l’organismo umano funziona secondo regole che non dipendono dalla comodità personale, dalle convenienze sociali e, ancor di più, non dipendono dai negoziati politici.