L’intervento di Roberto Formigoni al Meeting di Comunione e Liberazione.
Arrivano finalmente le risposte che tutti aspettavano da lui da quando è partito il tormentone delle Antille.
Homo tropicalis
Perseguitato come il buon Gesù,
con corona di spine sulla fronte,
ogni dì con la croce sal lassù,
sul Golgota a scrutare l’orizzonte.
Il Celeste si vede circondato
da Di Pietro, da Grillo cinquestelle,
dai quotidiani che hanno raccontato
di certe tropicali marachelle,
la Repubblica e il Fatto Quotidiano.
Son Travaglio e Gad Lerner i capoccia
che aizzano i pm di Milano
con la bugiarda accusa di bisboccia.
“Da memore di Dio quale io sono,
accetto col sorriso il sacrificio
e son lieto di chiedere perdono
così da farne un mio virtual cilicio.
Dicon che la mia sorte è a un filo appesa,
ma non san chi quel filo tiene in mano,
a me l’ha detto il capo della Chiesa,
quello che caccia i corvi in Vaticano.
Guardandomi negli occhi Benedetto
mi disse: “Freghi pure tanti sghei
poiché ogni sera, mentre vado a letto,
non scordo certo di pregar per Lei
e il Padreterno misericordioso
mi ha confermato che non c’è problema:
“Purché il Celeste non sia micragnoso,
li spartiamo col solito sistema:
a Roberto le ferie nelle Antille
e alla Chiesa una cifra equivalente,
a mo’ di tropicale otto per mille”.
“Vedendomi alla Messa penitente
ogni santa domenica gli anziani
mi metton, come segno della pace,
sulla testa le tremolanti mani,
dicendo: “Presidente, Lei ci piace
poiché si sa ch’è una persona onesta…”
ed ogni volta io ne son sconvolto”.
Così parlò il Celeste nella festa
di Rimini e alla gente piacque molto,
divertita da tutte queste palle.
All’uscita la scorta era in attesa,
ma non erano i noti guardaspalle
e Formigoni vide con sorpresa
ch’erano quattro, ma biancovestiti.
L’han preso, l’han legato con catena
e su di un’ambulanza son saliti
mentre fischiava forte la sirena.