Il presidente annuncia che i ribelli saranno sconfitti “costi quel che costi” e nella città i miliziani dell’Esercito libero siriano vivono braccati dalle forze aeree di Damasco, che con i loro jet li inseguono giorno e notte. I combattenti non si arrendono, ma intanto mandano un messaggio alla comunità internazionale. “Forse il resto del mondo – spiega il comandante Abu Mohamed – si preoccupa per noi, ma qui non vediamo alcun aiuto. Abbiamo bisogno di una no-fly zone e di armi”