Tema caldo della manifestazione giornalistica che si terrà a Riccione dal 6 all'8 settembre, la crisi economica dello stato ellenico. L'artista di origine irpina chiuderà la tre giorni suonando i brani tratti dall'ultimo album Rebetiko Gymnastas, dedicato proprio al popolo e alla storia greca
“L’Europa senza la Grecia è come un bambino senza certificato di nascita”: la frase di Valery Giscard d’Estaing da qualche tempo fa capolino tra bacheche e cinguettii dei social network. Frase suggestiva, ad alto impatto emotivo, oggi che la Grecia, origine e culla della civiltà occidentale, è l’imbarazzante spina nel fianco di un’Unione Europea che annaspa sotto i colpi della crisi economica. Un recupero di dignità che muove dall’esigenza di riaffermare le ragioni umane, intellettuali, culturali di un popolo, di immaginare almeno per un momento che siano più importanti e necessarie del diktat finanziario.
E attraverso l’arte e la musica passa l’omaggio alla Grecia della 18ma edizione del Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi, in programma a Riccione dal dal 6 all’8 settembre prossimi, che vede nella crisi economica globale uno dei suoi temi caldi. La serata di chiusura della manifestazione vedrà infatti protagonista sul palco di Villa Mussolini uno degli artisti italiani più profondamente mediterranei, per sonorità e suggestioni liriche, Vinicio Capossela. Che con Rebetiko Gymnastas, album fresco di uscita (lo scorso 12 giugno) rende il proprio personale omaggio alla Grecia, a ripagare un debito, secondo le sue parole, nei confronti di una nazione che ha donato al mondo oltre che alla civiltà anche una delle più straordinarie musiche urbane del mondo, il rebetiko appunto. Musica di ribellione, che stempera in sonorità impastate di oriente il disincanto di un popolo uscito con le ossa rotte dal conflitto greco-turco, a pochi anni di distanza dalla fine della Grande Guerra. Una sorta di blues mediterraneo, insomma, musica di emarginati, di rebetes appunto, diffidenti verso l’autorità, frequentatori di taverne e bische clandestine, piccoli boss dei locali mercati dell’hashish, con propri codici comportamentali e di abbigliamento, mai piegati nonostante le loro canzoni fossero messe al bando dalla polizia assieme a loro.
Una serata di musica e parole, per cantare la Grecia di ieri e di oggi, i suoi miti, tragedia e possibile rinascita, che vedrà accanto a Capossela Alberto Nerazzini, giornalista di Report, ed i musicisti Vincenzo Vasi, folle polistrumentista, storico collaboratore di Vinicio, e Manolis Pappos, rebetes del bouzuki che ha partecipato alla realizzazione dell’album. “Volevamo che la manifestazione quest’anno fosse marcata dal linguaggio artistico” dice Mariangela Gritta Grainer, portavoce dell’Associazione Ilaria Alpi nonché membro delle commissioni parlamentari d’inchiesta sul caso della giornalista italiana uccisa in Somalia “perchè sulla vicenda Alpi-Hrovatin si sono misurate diverse discipline, dall’inchiesta giornalistica al cinema al teatro. E sarà proprio un testo teatrale, Lo schifo, ad aprire la manifestazione venerdì 6 settembre: una raccolta di testimonianze di chi ha incrociato il caso in modi e vesti differenti, con la voce recitante dell’attrice Isabella Ragonese. La scelta di Capossela” continua Gritta Grainer “col suo album omaggio alla Grecia ci è sembrata il modo migliore per ristabilire un equilibrio che si è perso: parlare della Grecia solo per stabilire se uscirà o meno dall’euro, quando l’Ellade è la culla della civiltà, è una cosa da mondo folle, all’incontrario”. Che almeno le note restituiscano armonia, nell’eterna lotta tra kosmos e kaos.