La Germania sosterrà il lavoro di Mario Draghi ed è sicura che l’azione del governo guidato da Mario Monti porterà il differenziale tra Btp e Bund a livelli più bassi. E’ l’apertura di credito che la cancelliera Angela Merkel ha riservato oggi, dopo l’incontro bilaterale con Monti, sia al presidente della Bce sia al presidente del Consiglio italiano. “Sosterremo il lavoro del presidente della Bce Draghi, come di Van Rompuy e di Juncker” ha affermato la cancelliera, sottolineando “l’attesa per le decisioni che farà la Bce” e precisando che condivide la linea di Draghi sul fatto che “la licenza bancaria per l’Esm non è concordata dai Trattati”.
Merkel: “Con Monti riforme impressionanti”. La Merkel ha ribadito che i rapporti tra i due Paesi sono “eccellenti” e che “l’agenda di impegni di Roma è eccezionale”. I tassi sui bond italiani sono molto alti, ha convenuto il capo del governo federale tedesco, ma “sono certa che l’azione di Mario Monti sia fondamentale per contribuire a portare gli spread verso il basso”. Le riforme italiane, insomma, sono “impressionanti” e “porteranno buoni frutti”. E sull’eventuale richiesta di aiuti da parte dell’Italia la Merkel ha risposto di avere “piena fiducia nel governo italiano e che il governo possa prendere tutte le decisioni che deve prendere in base alle sue capacità e alle sue forze”. Quanto a Draghi “la Bce prepara le sue decisioni. La Bce è indipendente”.
Monti: “Molti sforzi di partiti e cittadini”. Monti, dal canto suo, ha ripetuto che in effetti gli sforzi dell’Italia ci sono e sono particolarmente intensi per ricomporre le questioni economiche aperte: l’Italia ha fatto ”molti sforzi in questi mesi con generoso apporto delle forze politiche e dei cittadini” ha detto. Sforzi che si vedono riflessi, ha aggiunto, nelle aste del debito pubblico. Tra le riforme “impressionanti” (che invece Monti definisce “strutturali”) quelle sulle pensioni, lavoro, concorrenza, liberalizzazioni: “Adesso stiamo andando avanti risolutamente in una spending review per tagliare i costi di funzionamento del settore pubblico e in un’opera di avvitamento sul terreno dell’economia e dell’amministrazione delle riforme fatte, per essere sicuri che siano effettivamente applicate”. “E’ ovvio – chiarisce Monti – che non ci si può fermare con qualche parvenza di buon risultato ma andare avanti con determinazione”.
Sul lavoro dei partiti, in particolare, Monti si è soffermato: “Ho detto più volte che sono compiaciuto e grato del senso di responsabilità in questi mesi di tre partiti, che in passato erano in grosse polemiche gli uni con gli altri, ma che hanno saputo dimostrare sostegno all’azione di governo in una situazione difficile per il Paese”.
Monti-Merkel, rapporto idilliaco. Il rapporto tra la cancelliera e il capo del governo italiano è talmente stretto e buono che perfino la Merkel si è lasciata andare a un entusiastico apprezzamento al termine della conferenza stampa nella Cancelleria di Berlino. Prima di congedarsi dai giornalisti la cancelliera ha rivolto all’ospite italiano un “grazie, è stato bello con lei!”, affermazione rilevata immediatamente con grande meraviglia dal cronista della televisione pubblica tedesca che commentava l’evento. “Non capita molto spesso di ascoltare dalla bocca della Merkel un apprezzamento del genere”.
La cancelliera: “L’Ue ha i mezzi necessari per stabilizzare l’euro”. Dalle parole della Merkel anche un’iniezione di fiducia per uscire dalla crisi politica e economica dell’Europa: “Siamo d’accordo sul fatto che abbiamo un’agenda ambiziosa – ha spiegato la cancelliera – Ma abbiamo i mezzi necessari per stabilizzare l’eurozona”. Mezzi che possono anche rafforzare l’euro, ha aggiunto, e tra questi strumenti ha indicato anche l’Esm, uno dei fondi salva-Stati. Sotto il profilo dell’integrazione europea “sono stati fatti grandi progressi e abbiamo preso degli impegni” ha spiegato la Merkel aggiungendo di “non avere alcuna preoccupazione che l’interazione possa rimanere paralizzata a causa della governance. Siamo convinti di dovere lavorare per integrarci di più”. “Non ho preoccupazioni sul fatto che possiamo continuare il processo di integrazione europea – ha aggiunto – La governance è forte. Non c’è ancora abbastanza stabilità, dobbiamo fare ancora molto, ma abbiamo anche fatto tanto. Non c’è preoccupazione su questo”.
D’altronde, aggiunge Monti, da inizio anno l’Europa e i singoli Paesi hanno compiuto “progressi significativi”. “Abbiamo fatto progressi contro la crisi del debito sovrano – insiste – “ma non ci si può fermare quando c’è qualche parvenza di un qualche risultato, bisogna andare avanti con determinazione”. Monti ha sottolineato che in Italia sono stati fatti “progressi rilevanti” sul fronte delle riforme e per migliorare la situazione dei conti pubblici e “questi progressi iniziano ad essere riconosciuti anche dai mercati” e dalle autorità internazionali. “Naturalmente, la Germania più di altri ci ha insegnato che gli sforzi di politica economica devono essere persistenti e quindi non ci si può fermare quando c’è qualche parvenza di buon risultato ma bisogna andare avanti con determinazione”. E ciò, ha aggiunto, vale anche in Europa: “In questi mesi i progressi fatti nella governance europea sono stati molto rilevanti sia per quanto riguarda la disciplina, soprattutto per l’iniziativa tedesca con il nuovo strumento del fiscal compact, sia per una nuova governance dell’Eurozona per affrontare gli squilibri esistenti”.
Monti: “Nuovi impegni con lo scudo? Vige il vertice Ue”. “Le conclusioni dell’ultimo vertice europeo sono chiare”. Monti risponde così a chi gli chiede se un Paese che chiede lo “scudo” antispread debba essere sottoposto a nuovi impegni vincolanti da parte dell’Europa. “Di questo si è discusso all’ultimo Consiglio europeo e le conclusioni sono chiare”. In quelle conclusioni, ha proseguito Monti, “c’è un ruolo per le Efsf-Esm (i fondi salva-Stati, ndr) e per la Bce”. “Queste istituzioni – ha proseguito Monti – nell’ambito dei propri poteri e nel caso della Bce nel caso della sua indipendenza stanno lavorando per implementare le conclusioni di quell’importante Consiglio europeo. L’Italia continua a condurre le politiche decise e non abbiamo altro da aggiungere”.