Dopo la polemica innescata da Bersani che lo aveva accusato di usare "toni fascisti", sul suo blog il comico genovese domanda se gli incontri sono organizzati coi soldi pubblici o "grazie alla generosità di imprenditori 'amici' e disinteressati, tipo Riva" e se gli artisti sul palco intervengono "per solidarietà o a fronte di un ricco cachet"
Non si è esaurita la polemica innescata dal botta e risposta tra Pier Luigi Bersani e Beppe Grillo che dopo tre giorni, torna ad infiammare il dibattito. E punta a fare luce sui costi della Festa democratica: vuole sapere quanto costa e da dove arrivano i fondi, e chiede conto anche dell’eventuale cachet del “collega” Benigni, intervenuto a Reggio Emilia con lo show che propone dal 2006 in tutte le più importanti piazze italiane.
“Gli incontri annuali per riflettere sul futuro della Nazione, il passato e il presente se li sono già giocati, e per fare un po’ di festa in piazza del pdmenoelle costano una cifra”, osserva Grillo dal suo blog. “Ma quanto esattamente? Con che soldi sono organizzati? Forse – domanda – quelli del finanziamento pubblico o grazie alla generosità di imprenditori ‘amici’ e disinteressati, tipo Riva per intenderci?”. Il proprietario dell’Ilva di Taranto, infatti, tra il 2006 e il 2007 ha staccato un assegno di 245mila euro per il partito di Berlusconi, altri 98mila euro sono andati a finanziare il segretario del Pd.
Ma ce n’è anche per il Roberto nazionale. “Siamo colleghi” aveva ricordato Benigni dal palco di Reggio Emilia, invitando Bersani a reagire agli affondi del padre del Vaffa Day. Il post di Grillo è sormontato proprio dal frame del video, allegato, dell’esibizione di Benigni, che lo ritrae mentre abbraccia il segretario: “E gli artisti invitati sul palco – annota allora Grillo – lo fanno per solidarietà verso il pdmenoelle o a fronte di un ricco cachet? E questo cachet a quanto ammonta? Domande perdute nel vento, blowing in the wind…”.