Tremate, le streghe son tornate! Dal 31 agosto al 2 settembre, vegetariani e vegani d’Italia si ritrovano alla terza edizione del Festival Vegetariano di Gorizia. «Non siamo alieni» avverte il video promozionale della kermesse che porta in terra di luganighe un esercito di “non mangio carne” (sono attese 30mila persone) che ai pranzi di famiglia rifiutano lo spezzatino tra lo sgomento generale. Approfittiamo della tre giorni goriziana per fare la nostra prima incursione nel mondo senza costicine e salsicce con Massimo Santinelli, ideatore della manifestazione in cui si parlerà di alimentazione veg, ma anche di ambiente e stili di vita sostenibili.
Com’è nata l’idea del Festival?
È stata innanzitutto un’esigenza imprenditoriale. Nel 1991 ho aperto Biolab, un’azienda attiva nella trasformazione di alimenti biologici di origine vegetale; allora avevo 27 anni ed ero mosso da un ideale: fare qualcosa che potesse portare beneficio alla collettività. Ma a un certo punto fare business non mi bastava più. Volevo creare un’attività culturale accanto a quella economica. Così l’idea, tre anni fa, di un evento nazionale di riferimento su questi temi, che in Italia mancava.
Chi ci mette i soldi?
È un’iniziativa totalmente privata, praticamente senza contributi pubblici, tranne una piccola collaborazione con il Comune. Si alimenta con quello che riesce a incassare: il nostro bancomat è la “Veg bag”, una borsa in cotone biologico che contiene 16 prodotti offerti dalle aziende sponsor certificate bio e che costa 15 euro a fronte di un valore reale merce di 32 euro. È la nostra forma di autofinanziamento, sul sito abbiamo già 400 prenotazioni; l’obiettivo è di venderne tremila pezzi.
Come’è stata accolta questa “invasione” di seitan e tofu?
Il primo anno siamo partiti quasi in sordina, allestendo la manifestazione nella zona artigianale, in un terreno fuori dall’azienda: sono arrivate oltre 5mila persone in un solo giorno. L’interesse c’era. Poi l’anno scorso ci siamo organizzati meglio e abbiamo puntato su un programma culturale con Mario Tozzi e abbiamo raddoppiato le presenze. Quella è stata la nostra consacrazione: abbiamo capito che potevamo spiccare il volo.
Anche quest’anno oltre all’alimentazione c’è un vasto programma culturale.
Sì, la domenica è interamente dedicata al mare, con gli apneisti Enzo e Patrizia Maiorca e con il capitano di Sea Shepard. Poi si parlerà ad esempio di spreco con Massimo Cirri e Andrea Segrè, di decrescita con Paolo Ermani e di stili di vita sostenibili con Denis Bonanni di Pecoranera. Insomma non solo cibo, ma molto altro. Perché non si è vegetariani solo a tavola.
In che senso?
Cioè non è solo questione di alimentazione, ma anche di cultura, di attenzione all’ambiente e di salute. Non basta rinunciare alle proteine animali, serve consapevolezza. Ad esempio, è importante sapere che per un chilo di carne servono 15mila litri di acqua. Io personalmente ho fatto una serie di scelte precise: mi muovo in bicicletta, in casa uso l’energia di un impianto fotovoltaico, a tavola opto per il prodotto biologico e in azienda ho introdotto dei sistemi di sostenibilità. Se poi una volta mi devo mangiare un piatto di spaghetti col pesce non vedo il problema.
Non dirci che non sei un vegetariano duro e puro?
Le etichette non mi piacciono. Non mi interessano le diatribe tra vegani, vegetariani, ecc. Non è questo lo scopo. Quello che ci interessa con questo Festival non è fare differenze, ma cultura. Siamo arrivati a un tempo in cui è urgente chiedersi che mondo troveranno le generazioni future. E non serve che diventiamo tutti vegetariani, è più importante fare scelte consapevoli e a 360 gradi. Chi ha diminuito il consumo di carne e ha preso coscienza non ha nulla da invidiare a chi è vegetariano.
Il festival è quindi aperto anche a chi mangia carne?
È assolutamente aperto a tutti. Ci sono anche diversi ospiti che non sono vegetariani, o di cui io non lo sappia, non l’ho nemmeno chiesto! L’intenzione non è di ghettizzare e nemmeno di fare proselitismi, per carità. L’importante è avere la possibilità di conoscere e di dire anche alle persone comuni che c’è un’alternativa alla dieta carnivora.
Sei nel posto giusto: Gorizia è terra di ottime carni.
Certo qui il consumo di carne è importante, però anche quello di vino. Almeno quello è vegetariano! Scherzi a parte, è proprio qui che bisogna osare: nei terreni dove c’è possibilità di confronto. Molti consumatori abituali di carne si sono avvicinati, curiosi.
Non ti chiedono: «Ma cosa mi resta da mangiare se tolgo la carne»?
È la domanda più comune che ci fanno. Proprio per questo abbiamo preparato il Ricettario vegetariano 2012, che sarà “battezzato” dall’astrofisica Margherita Hack, vegetariana dalla nascita, che propone 21 ricette che possono fare da riferimento per una cucina senza proteine animali, anche per i neofiti. Ecco, il Festival serve anche a questo: a dirti con che cosa sostituire la grigliata di ferragosto.
Qualche specialità veg che non ci aspetteremo di trovare al Festival?
Lo spezzatino, ad esempio: niente manzo ma seitan. Oppure il seitan in saor: al posto delle sarde, un carpaccio di seitan con cipolle, uvetta e pinoli: squisito! E poi il frico, specialità friulana a base di formaggio, in versione vegetariana, prodotto con caglio microbico che non contiene enzimi animali. La tradizione in chiave veg.
Nel video promozionale dite: «Non siamo alieni… siamo vegetariani». Vi vedono ancora così?
Il video spiega quello che ci troviamo ad affrontare nei pranzi di famiglia o con gli amici quando diciamo che non mangiamo carne. A me personalmente, che peso 91 chili e che – lo assicuro – ho una bella stazza, dicono ancora: «Ma te sta mal? Te g’ha problemi?». Lo scopo è anche questo: fare capire che stiamo benissimo e che non siamo nemmeno così strani.
di Natascia Gargano
www.puntarellarossa.it
Piacere quotidiano
Siamo vegetariani, non alieni: a Gorizia un festival tutto in verde
In Friuli, dal 31 agosto al 2 settembre, la terza rassegna dedicata al mondo "veg". Un evento (aperto a tutti) non solo gastronomico ma culturale e con dei padrini d'eccezione. Lo racconta il suo ideatore, Massimo Santinelli
Tremate, le streghe son tornate! Dal 31 agosto al 2 settembre, vegetariani e vegani d’Italia si ritrovano alla terza edizione del Festival Vegetariano di Gorizia. «Non siamo alieni» avverte il video promozionale della kermesse che porta in terra di luganighe un esercito di “non mangio carne” (sono attese 30mila persone) che ai pranzi di famiglia rifiutano lo spezzatino tra lo sgomento generale. Approfittiamo della tre giorni goriziana per fare la nostra prima incursione nel mondo senza costicine e salsicce con Massimo Santinelli, ideatore della manifestazione in cui si parlerà di alimentazione veg, ma anche di ambiente e stili di vita sostenibili.
Com’è nata l’idea del Festival?
È stata innanzitutto un’esigenza imprenditoriale. Nel 1991 ho aperto Biolab, un’azienda attiva nella trasformazione di alimenti biologici di origine vegetale; allora avevo 27 anni ed ero mosso da un ideale: fare qualcosa che potesse portare beneficio alla collettività. Ma a un certo punto fare business non mi bastava più. Volevo creare un’attività culturale accanto a quella economica. Così l’idea, tre anni fa, di un evento nazionale di riferimento su questi temi, che in Italia mancava.
Chi ci mette i soldi?
È un’iniziativa totalmente privata, praticamente senza contributi pubblici, tranne una piccola collaborazione con il Comune. Si alimenta con quello che riesce a incassare: il nostro bancomat è la “Veg bag”, una borsa in cotone biologico che contiene 16 prodotti offerti dalle aziende sponsor certificate bio e che costa 15 euro a fronte di un valore reale merce di 32 euro. È la nostra forma di autofinanziamento, sul sito abbiamo già 400 prenotazioni; l’obiettivo è di venderne tremila pezzi.
Come’è stata accolta questa “invasione” di seitan e tofu?
Il primo anno siamo partiti quasi in sordina, allestendo la manifestazione nella zona artigianale, in un terreno fuori dall’azienda: sono arrivate oltre 5mila persone in un solo giorno. L’interesse c’era. Poi l’anno scorso ci siamo organizzati meglio e abbiamo puntato su un programma culturale con Mario Tozzi e abbiamo raddoppiato le presenze. Quella è stata la nostra consacrazione: abbiamo capito che potevamo spiccare il volo.
Anche quest’anno oltre all’alimentazione c’è un vasto programma culturale.
Sì, la domenica è interamente dedicata al mare, con gli apneisti Enzo e Patrizia Maiorca e con il capitano di Sea Shepard. Poi si parlerà ad esempio di spreco con Massimo Cirri e Andrea Segrè, di decrescita con Paolo Ermani e di stili di vita sostenibili con Denis Bonanni di Pecoranera. Insomma non solo cibo, ma molto altro. Perché non si è vegetariani solo a tavola.
In che senso?
Cioè non è solo questione di alimentazione, ma anche di cultura, di attenzione all’ambiente e di salute. Non basta rinunciare alle proteine animali, serve consapevolezza. Ad esempio, è importante sapere che per un chilo di carne servono 15mila litri di acqua. Io personalmente ho fatto una serie di scelte precise: mi muovo in bicicletta, in casa uso l’energia di un impianto fotovoltaico, a tavola opto per il prodotto biologico e in azienda ho introdotto dei sistemi di sostenibilità. Se poi una volta mi devo mangiare un piatto di spaghetti col pesce non vedo il problema.
Non dirci che non sei un vegetariano duro e puro?
Le etichette non mi piacciono. Non mi interessano le diatribe tra vegani, vegetariani, ecc. Non è questo lo scopo. Quello che ci interessa con questo Festival non è fare differenze, ma cultura. Siamo arrivati a un tempo in cui è urgente chiedersi che mondo troveranno le generazioni future. E non serve che diventiamo tutti vegetariani, è più importante fare scelte consapevoli e a 360 gradi. Chi ha diminuito il consumo di carne e ha preso coscienza non ha nulla da invidiare a chi è vegetariano.
Il festival è quindi aperto anche a chi mangia carne?
È assolutamente aperto a tutti. Ci sono anche diversi ospiti che non sono vegetariani, o di cui io non lo sappia, non l’ho nemmeno chiesto! L’intenzione non è di ghettizzare e nemmeno di fare proselitismi, per carità. L’importante è avere la possibilità di conoscere e di dire anche alle persone comuni che c’è un’alternativa alla dieta carnivora.
Sei nel posto giusto: Gorizia è terra di ottime carni.
Certo qui il consumo di carne è importante, però anche quello di vino. Almeno quello è vegetariano! Scherzi a parte, è proprio qui che bisogna osare: nei terreni dove c’è possibilità di confronto. Molti consumatori abituali di carne si sono avvicinati, curiosi.
Non ti chiedono: «Ma cosa mi resta da mangiare se tolgo la carne»?
È la domanda più comune che ci fanno. Proprio per questo abbiamo preparato il Ricettario vegetariano 2012, che sarà “battezzato” dall’astrofisica Margherita Hack, vegetariana dalla nascita, che propone 21 ricette che possono fare da riferimento per una cucina senza proteine animali, anche per i neofiti. Ecco, il Festival serve anche a questo: a dirti con che cosa sostituire la grigliata di ferragosto.
Qualche specialità veg che non ci aspetteremo di trovare al Festival?
Lo spezzatino, ad esempio: niente manzo ma seitan. Oppure il seitan in saor: al posto delle sarde, un carpaccio di seitan con cipolle, uvetta e pinoli: squisito! E poi il frico, specialità friulana a base di formaggio, in versione vegetariana, prodotto con caglio microbico che non contiene enzimi animali. La tradizione in chiave veg.
Nel video promozionale dite: «Non siamo alieni… siamo vegetariani». Vi vedono ancora così?
Il video spiega quello che ci troviamo ad affrontare nei pranzi di famiglia o con gli amici quando diciamo che non mangiamo carne. A me personalmente, che peso 91 chili e che – lo assicuro – ho una bella stazza, dicono ancora: «Ma te sta mal? Te g’ha problemi?». Lo scopo è anche questo: fare capire che stiamo benissimo e che non siamo nemmeno così strani.
di Natascia Gargano
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"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
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