Bersani afferma: “Il Pd è pronto a governare”, ma non si sa bene con chi visto che Vendola, il prescelto ufficiale, certo non basta, Di Pietro viene considerato un eversore e Grillo un fascista.
La legge elettorale in cantiere lascia le mani libere e non richiede alleanze ufficiali prima del voto, il che permette a Bersani una discreta corte all’Udc, mentre Casini, senza dire di no, lavora per assemblare un nutrito Centro in vista della Grande Coalizione, riedizione del governo Monti, l’ultima zampata di Napolitano, con l’alibi della Ue.

 Ha da venì…Bersani!

A novembre del dieci il Cavaliere
era sul punto d’essere cacciato,
ma nonno Giorgio gli salvò il potere
in modo che Bersani fu fregato:

al caimano mancavan pochi voti
e il Presidente il tempo gli ha concesso
di comperarsi Razzi e Scilipoti,
il povero Pd facendo fesso.

L’anno dopo la storia si ripete,
ma non mancano i voti questa volta:
è la Merkel la qual come un ariete
costringe il nonno ad una grande svolta.

Si vota e finalmente vinco io!
disse Bersani senza fare i conti
con il nonno che in edizione Dio
mandò il Messia al governo: Mario Monti.

Bersani, che conosce il suo partito
e sa che litiga e non funziona,
si rassegnò, ma al tecnico erudito
chiese, nel rinunciare alla poltrona:

Patrimonial, frequenze a pagamento,
politiche social, niente bavagli,
gran lotta a un’evasion sempre in aumento,
guerra alla corruzione senza incagli.!

Napolitano e Monti han detto: “Si!”,
ma Silvio Berlusconi ha detto: “No!
e se col voto or vincerà il Pd
dovrà Bersani fare tutto ciò.

Pierluigi ne sembra impensierito
e,  nonostante i tanti democristi
che infestano un Pd già disunito,
oltre a Nichi vorrebbe i Casinisti.

Anziché con Di Pietro e l’Idv
che sono ormai campioni di eversione,
meglio star con Casini e l’Udc
di Cesa, di Cuffaro e Buttiglione!

Pazienza se hanno fatto col ducetto
le leggi causa di tanti sfracelli:
la Gasparri, il legittimo sospetto,
il Porcellum, i lodi, la Cirielli

che salvò Silvio a suon di prescrizioni,
le rogatorie ed il falso in bilancio,
la salva-rete quattro ed i condoni.
Ora è il momento dei fiori d’arancio!

Casini se la ride soddisfatto,
pronto a fregar l’ingenuo Pierluigi:
Sol con Vendola e te? Non sono matto!
Ci vuole un tecnico a Palazzo Chigi,

l’ultimo dono di Napolitano”.
E dopo avere vinto l’elezione
Bersani si trovò democristiano,
al governo con Fini, Buttiglione,

Casini, Ornaghi, Passera e Riccardi.
Tentò di liberarsi lì per lì,
ma poi si accorse che era troppo tardi:
gli era rimasto sol mezzo Pd!

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