Cambiamenti epocali in vista per le prossime elezioni. Nello spirito della recente riforma sanitaria, si è deciso di favorire la concorrenza tra forze politiche eliminando i privilegi dei partiti più noti e dotati di notevoli risorse finanziarie. Sulla scheda elettorale, dunque, non sarà più riportato il nome dei vari partiti ma soltanto un elenco di principi attivi tra i quali scegliere. Così, se uno ha voglia di fascismo, non è costretto a votare “La Destra” solo perché ha un marchio commerciale efficace: di fascisti se ne possono trovare ovunque e la scelta dell’elettore assicura una perfetta rappresentanza. Analoghe indicazioni valgono per le coalizioni: invece dell’elenco di simboli e sigle, verrà indicata la percentuale di principi attivi: ad esempio, 20% di socialismo, 30% di liberismo, 40% di corruzione, tracce di impegno civile, 10% coloranti e eccipienti. La speranza è quella di ottenere un Parlamento di cui conosci la composizione e gli effetti collaterali. Ma non tutti sono d’accordo. C’è chi sostiene che, in ogni caso, si tratta di votare individui di cui s’ignora l’effetto sulla società e che, invece, bisognerebbe ricorrere a dei sistemi più naturali ed ecologici. Ad esempio, mandarli a fare in culo tutti e pace.

 

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