Slitta al 5 settembre il Consiglio dei ministri, in origine previsto per domani, anche se non ufficialmente convocato, che aveva come principale provvedimento in discussione il decreto sanità. A quanto apprende l’Ansa da fonti di governo, i tecnici sono al lavoro per trovare una soluzione ai nodi sollevati da diversi dicasteri. Soprattutto mancherebbero le coperture finanziarie relative ad alcune proposte come la riforma della medicina territoriale.
Quella che era stata definita una “mini riforma” della sanità prevedeva tra l’altro un giro di vite sul fumo (con maxi multe alle tabaccherie che vendono sigarette ai minori), al gioco d’azzardo (con divieto di tenere apparecchi elettronici in locali entro 500 metri da scuole, ospedali e centri giovanili) e la discussa tassa sulle bibite, contro la quale si erano scagliati molti politici, in senso trasversale (da Gasparri a Enrico Letta). I dirigenti dei ministeri invece avevano individuato nel cosiddetto “decretone” presentato da Balduzzi numerose questioni di fattibilità: dalla copertura economica ad alcuni profili di costituzionalità.