Dal primo settembre l'Unione Europea stoppa la vendita delle ultime "vecchie" lampadine in circolazione. Si stima una riduzione massiccia delle emissioni di anidride carbonica e un sensibile risparmio in bolletta
Dopo oltre 130 anni, da quando fu inventata da Thomas Edison, la vecchia lampadina ad incandescenza va in pensione e lascia spazio alla più eco-friendly lampada a risparmio energetico, che permetterà di inquinare meno e anche di risparmiare sulla bolletta.
Dal primo settembre, infatti, nell’Unione Europea scatta il divieto di vendita delle ultime “vecchie” lampadine in circolazione, quelle di potenza compresa tra i 25 e i 40 watt. Le altre erano state gradualmente eliminate dal 2009, in base alla normativa europea sull’Ecodesign o direttiva EUP (Energy Using Products) 2005/32/EC. Rimangono quindi sul mercato i neon, le lampade economiche compatte, i LED e fino al 2016 le alogene. Questo significherà ridurre in un colpo solo sia l’inquinamento che il costo della bolletta.
Secondo la Commissione Ue, queste misure dovrebbero portare entro il 2020 a un risparmio energetico pari al consumo di 11 milioni di famiglie all’anno e a una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di 15 milioni di tonnellate all’anno.
Inoltre, secondo una stima elaborata dall’Enel, le lampadine fluorescenti durano in media 8/10 volte in più rispetto alle tradizionali e arrivano a consumare fino all’80% in meno. In pratica, per una lampadina a risparmio energetico accesa 5 ore al giorno, si consumano 99 Kwh all’anno per una spesa complessiva di soli 16 euro. Si risparmieranno, dunque, 65 euro all’anno e se si considerano almeno 3 lampadine, il portafogli degli italiani guadagnà a fine anno ben 195 euro.