Un Phlebovirus di recente identificazione potrebbe essere la causa di una nuova malattia identificata nello Stato del Missouri negli Stati Uniti. Ne da notizia un articolo pubblicato sul numero del 30/8 u.s. il New England Journal of Medicine [N Engl J Med 2012; 367:834-841 August 30, 2012]. La scoperta per la precisione è avvenuta nella parte nordoccidentale dello Stato, nella località di Heartland, per iniziativa di un medico, Dr. Scott Folk, descritto in un’intervista fatta agli specialisti dei CDC come un vero cacciatore di microbi: “ogni volta che ci invia dei campioni da esaminare, ci teniamo ad osservarli con grande attenzione, perché ci aspettiamo sempre di trovare qualcosa ”.

Il dottore ha questa volta inviato nei laboratori di Atlanta dei campioni di sangue di quattordici pazienti affetti da sintomatologie analoghe, di non immediata identificazione diagnostica, rappresentate prevalentemente da febbre anche elevata, diarrea, con trombocitopenia e leucopenia ed aumento delle transaminasi di circa dieci volte la norma, in condivisione di un precedente anamnestico di punture di zecche da non più di una settimana. In dodici è stata identificato come agente causale Ehrlichia chaffeensis, microrganismo ritenuto responsabile della “Human Monocytotropic Ehrlichiosis”, malattia relativamente rara: 600 casi all’anno negli USA, che causa nei colpiti una sintomatologia simile a quella descritta. Per inciso l’Ehrlichiosi può molto raramente essere anche grave, ed è suscettibile al trattamento con l’antibiotico doxiciclina. Nei rimanenti due, due agricoltori, negativi per la ricerca dell’ Ehrlichia, dopo osservazione al microscopio elettronico è stato invece identificato un virus classificato come appartenente alla famiglia dei Bunyaviridae e successivamente meglio collocato nel genere dei Philovirus, stavolta dopo sequenziazione di nuova generazione ed analisi filogenetica.

Vengono annoverati settanta diversi virus nel genere in oggetto, differenziati in base al vettore: zecca, zanzara o flebotomo. Nel nostro Paese un rappresentante del genere è il virus Toscana, che provoca delle forme meningo-encefalitiche ed è trasmesso da flebotomi. I due pazienti del Missouri erano affetti da forme cliniche piuttosto impegnative che hanno reso necessaria un’ospedalizzazione di più di dieci giorni, provocando anche delle sequele di un certo rilievo, peraltro in via di risoluzione a distanza ormai di due anni dall’inizio della sintomatologia. L’analisi filogenetica del nuovo virus all’interno del genere Phlebovirus ha poi permesso, secondo gli autori, di metterlo in stretta relazione con SFTSV (severe fever with thrombocytopenia syndrome), un altro Phlebovirus, trasmesso da puntura di zecche, che l’anno scorso autori cinesi avevano isolato e sequenziato [N Engl J Med 2011; 364: 1523-32] [Plos Pathog 2011; 7(11): e1002369]. Tale virus era stato identificato in pazienti di nazionalità cinese interessati da una sintomatologia del tutto sovrapponibile a quella descritta in Missouri, caratterizzata però da tempo di protrombina e di tromboplastina parziale aumentati, con tendenza ad emorragie: a partire dai sanguinamenti gengivali, fino in alcuni pazienti alla manifestazione di coagulazione intravasale disseminata e/o di emorragie cerebrali, tali da determinare anche dei decessi.

Gli autori americani nel suggerire questa parentela tra malattie, dichiarano anche di ritenere che tali sindromi debbono ancora essere studiate ed inquadrate, per definirne meglio le caratteristiche cliniche e gli aspetti microbiologici e soprattutto epidemiologici: se esistono altri vettori; quali i serbatoi animali, se presenti; quali gli ambiti geografici; infine le possibilità terapeutiche, ovviamente.

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