Scuola

Precari, a Bari (e non solo) schiavi del Ministero dell’istruzione

Ore decisive per gli operai della catena di montaggio dell’istruzione che per la prima volta non sanno ancora, al 31 d’agosto, se avranno un lavoro, in quale città, a quanti chilometri lontani dalla propria famiglia. Il vergognoso ritardo con il quale quest’anno il Ministero della pubblica istruzione sta procedendo alle nomine annuali dei docenti sta registrando episodi degni del Paese dei balocchi.

E’ il caso di Bari dove gli insegnanti precari non solo non sanno ancora se avranno una cattedra ma non potranno neanche presentarsi all’ufficio scolastico a scegliere. Spazzata via anche la libertà di decidere dove insegnare. A decidere al posto del precario saranno gli impiegati del Ministero della Pubblica Istruzione. Lo ha comunicato il 29 agosto in una nota il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Giovanni Lacoppola: “Stiamo procedendo alle operazioni di utilizzazione, assegnazione provvisoria e nomina in ruolo per l’anno scolastico 2012/2013. Le risultanze di dette operazioni verranno comunicate agli aventi diritto esclusivamente tramite il sito web di questo Usp nei giorni 30 agosto 2012 e successivi. Gli interessati pertanto, sono invitati a voler consultare in via continuativa il surrichiamato sito web, anche nei giorni festivi. Per quanto attiene alle operazioni di nomina in ruolo per le Scuole di ogni ordine e grado, si fa presente che nel medesimo sito web saranno pubblicati gli elenchi dei docenti aventi titolo, con l’indicazione – a fianco di ciascuno – della sede di servizio attribuita loro d’ufficio”. 

Ma con quali criteri avviene questa attribuzione d’ufficio non è spiegato nel comunicato. I precari di Bari e non solo, in queste ore su OrizzonteScuola si chiedono che ne sarà di loro. Qualcuno ha chiamato l’Ufficio scolastico regionale ma non ha avuto risposte. Seguiranno il criterio della continuità didattica o della residenza? Le operazioni saranno fatte con trasparenza? Chi sorveglierà le stesse? Non solo. I precari pugliesi in queste ore dovranno restare davanti ad un pc 24 ore su 24 in attesa della chiamata dal cielo. E intanto nel resto d’Italia a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico i docenti precari non sanno ancora nulla del loro destino. Il tutto senza che il Ministro Francesco Profumo dia una spiegazione logica e razionale. Un invito signor Ministro: ma perché invece di andare alle feste del Partito Democratico la settimana prossima non viene a vedere come funzionano le convocazioni in un ufficio scolastico?