Negli ultimi giorni sta accadeno qualcosa che mi ricorda il film di recente uscita “Hunger games”. Nel film si parla di un futuro prossimo dove le risorse per il cibo sono arrivate all’esaurimento. Mentre una piccola fetta della popolazione gode di opulenti pasti, la restante parte arranca in modo indecente, rubacchiando il cibo selvatico. A sentire quello che dice la Banca Mondiale pare di essere ad un passo da quello scenario apocalittico.

Ieri sera la Banca Mondiale ha emesso un avviso “Pericolo di fame” (hunger warning), dopo il periodo di lunga siccità negli Stati Uniti e in Europa orientale, i prezzi del cibo sono schizzati a picchi record. Le colture sono notevolmente danneggiate a causa del clima estremamente secco, portando i prezzi del cibo a superare quelli del 2011. Il prezzo del mais ha superato il 25%, i semi di soia sono aumentati del 17% e il grano anche lui al 25%. Il presidente della Banca Mondiale, Jim Yong Kim, dice che l’amumento dei prezzi alimentari può essere un rischio per la salute di molte persone nel mondo. Nel complesso il prezzo del cibo ha avuto un aumento del 10%.

Nella lista dei molti dubbi alcuni di questi vengono a galla. Primo: perchè non si comincia a diversificare le coltivazioni? Basta coltivare solo colture iper energetiche, grandi consumatrici di acqua e iper specializzate per la meccanizzazione.

Ci sarebbero molte alternative interessanti, più sostenibili, più redditizie e maggiormente nutritive. Il miglio, il kamut, il grano saraceno, l’amaranto e poi chissa quante altre opportunità. Bisognerebbe cogliere questi momenti di profonda crisi per prendere in mano la sfida e coltivare più diversità e dare così un prodotto migliore per una dieta variegata e nutritiva. Le coltivazioni industriali hanno creato una dieta povera, banalizzato il paesaggio e reso instabile la redditività agricola. E’ arrivato il momento di cambiare partendo dalla terra, senza dover attendere altre estati siccitose.

Secondo, forse è giunto il momento di risanare l’economia finanziaria, partendo proprio dalle speculazioni sul cibo e sulla terra? La speculazione su un bene di base rende i sistemi deboli, in modo generalizzato, minando la stabilità della società.

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