Gli acquisti di titoli di Stato “fino a tre anni non costituiscono un finanziamento monetario agli Stati”. Dopo il fuoco di fila di attacchi della Bundesbank della settimana scorsa, il presidente della Bce, Mario Draghi, tiene la posizione e si prepara al direttivo di giovedì. Durante un’audizione a porte chiuse all’Europarlamento, secondo quanto riferito da parlamentari presenti, Draghi in particolare avrebbe argomentato che un finanziamento a due-tre anni ha una vita troppo breve per essere considerato “creazione di moneta” e non sarebbe cioè l’equivalente del mettersi a stampare moneta fresca.
In replica alle obiezioni di due parlamentari tedeschi, poi, il numero uno dell’Eurotower avrebbe ribadito che gli acquisti dei titoli di Stato sul mercato secondario da parte della Bce rispettano “interpretazioni dei trattati”. Gli interventi della Bce, ”se e quando” avverranno, in ogni caso, avranno una “condizionalità severa”, ha precisato, sottolineando che rispettare le condizioni “è importante altrimenti si allentano le tensioni” nello sforzo di riforma dei Paesi.
“Dobbiamo ricostruire l’Eurozona e l’Unione bancaria è una tappa”, avrebbe quindi aggiunto precisando che ”la situazione si e’ calmata ma è ancora fragile e altamente incerta” e che la Banca Centrale Europea non è favorevole a concedere la licenza bancaria al meccanismo permanente di stabilità, l’Esm, in corso di approvazione da parte degli stati Ue. Secondo quanto riferito dall’Europarlamentare francese Jean-Paul Gauzes (Ump), Draghi avrebbe precisato che la sua posizione è stata presa dopo aver “chiesto un’opinione giuridica ai servizi legali della Bce, che hanno dato parere negativo” all’opzione di concedere la licenza bancaria all’Esm a seguito della proposta di alcuni leader nei giorni scorsi.
Una sponda di peso al presidente dell’Eurotower è arrivata dal cancelliere tedesco, Angela Merkel, che attacca i mercati, accusandoli di “non essere al servizio del popolo”. Per la Merkel i mercati, negli ultimi cinque anni, hanno infatti consentito a poca gente di arricchirsi a spese della maggioranza. La cancelliera, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, ha parlato nel corso di un evento organizzato dalla Csu bavarese, nel quale ha chiesto ai politici di sollecitare gli elettori a tagliare il debito, per evitare di finire nel mirino degli investitori. E questo perché l’Europa deve essere forte con “un’unione stabile” e non con “un’unione del debito”. Poi, a proposito della Grecia, ha detto che “questi Paesi hanno meritato la nostra solidarietà, poichè abbiamo voluto che superassero le loro difficoltà”. La Germania, secondo la Merkel, deve premere per le riforme “anche se a volte siamo severi”.
Poche prima a dare chanches all’Unione era stato il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, che si è detto “sicuro” che i giudici della Corte costituzionale tedesca, il prossimo 12 settembre, non troveranno il fondo di salvataggio Esm incompatibile con la legge tedesca. “La corte costituzionale non bloccherà, ne sono certo, i trattati del fiscal compact e per il fondo salvastati”, ha affermato a una conferenza del Parlamento europeo a Strasburgo.
Tutte affermazioni che hanno dato lo slancio finale alle Borse europee, che hanno chiuso in territorio positivo, con Milano a +1,1%. Bene anche i titoli di Stato che sul finale si sono raffreddati ulteriormente portando il differenziale di rendimento tra i Btp decennali e gli omologhi tedeschi, lo spread, a quota 437 punti.