In tutto sono tredici le persone sotto inchiesta. Tra loro anche due ex dirigenti della giunta Vignali già finiti nella bufera per Green Money
Nella vicenda inceneritore arrivano i primi nomi iscritti nel registro degli indagati. Si tratta dell’ex sindaco di Parma Elvio Ubaldi e del direttore generale di Iren Andrea Viero, che risulterebbero tra le persone nel mirino della Procura della Repubblica per i reati di abuso d’ufficio e abuso edilizio nell’iter di autorizzazione del forno di Ugozzolo. A renderlo noto questa sera il Tgr dell’Emilia Romagna, che ha svelato alcuni dettagli dell’inchiesta che ha portato a fine luglio il pm Roberta Licci a chiedere il sequestro preventivo del cantiere alle porte della città.
Tredici le persone indagate in tutto nell’inchiesta avviata dalla Guardia di finanza dopo gli oltre dieci esposti presentati dalle associazioni contrarie al progetto dell’inceneritore. Nell’elenco ci sarebbe anche Emanuele Moruzzi, ex responsabile del Servizio ambiente del Comune di Parma che a giugno 2011 era finito in manette nell’inchiesta Green Money, e quello all’Urbanistica Ivano Savi, arrestato pochi mesi dopo con la moglie con l’accusa di concussione. Insieme a loro anche il nome di Gabriele Alifraco, dirigente dell’ufficio Ambiente della Provincia di Parma.
Sotto i riflettori non c’è solo l’iter di approvazione dell’impianto, ma anche l’affidamento della raccolta rifiuti a Iren (al tempo Enìa) senza una gara ad evidenza pubblica. A quell’epoca, tra il 2004 e il 2006, era stato Ubaldi, sindaco e presidente di Ato (Agenzia d’ambito territoriale) ad affidare alla società senza gara d’appalto lo smaltimento dei rifiuti dei comuni della provincia per dieci anni.
“Non ho ricevuto alcuna notifica – commenta a caldo l’ex sindaco, che ha appreso la notizia dai giornalisti – E non capisco la ragione, la cosa mi risulta strana”. Proprio oggi Viero aveva invece espresso la certezza di essere tra gli indagati, visto che la sua firma è presente in molti degli atti relativi alla realizzazione dell’impianto.
Intanto che l’indagine della Procura prosegue per fare chiarezza sull’intricata questione, il Movimento 5 stelle è da mesi al lavoro sull’alternativa all’inceneritore: “La presenteremo tra qualche settimana e sarà pronta entro la fine dell’anno – assicura il capogruppo Marco Bosi – Altro nostro obiettivo è arrivare alla raccolta differenziata porta a porta in tutta la città nel 2013”.