Medici di base, pediatri e ambulatoriali in una nota affermano di "essere uniti e determinati" nel contrastare le modifiche richieste dalle Regioni. L'assessore alla Sanità del Veneto Coletto parla di "atto di cortesia del governo alle Regioni, lontani dall'ok definitivo"
Medici generici, pediatri e ambulatoriali pronti a scioperare se il governo accetterà le modifiche delle Regioni al decreto del ministro della Sanità Renato Balduzzi. Le Fimmg, Fimp e Sumai, i tre sindacati maggioritari dei camici bianchi convenzionati “sono uniti e determinati” nel contrastare lo stravolgimento del decretone, “ma soprattutto sono determinati nella volontà di riaffermare una visione della sanità territoriale che veda medico e cittadino alleati nella ricerca dei percorsi di salute e non nemici per la ricerca di percorsi di bilancio”.
Del documento definito dalla commissione Salute dicono che “per quanto riguarda la riforma dell’assistenza territoriale, testimonia l’incapacità delle Regioni di formulare, pur nelle legittime autonomie, un progetto comune e coerente di sanità per l’Italia. I conflitti di competenza e di potere prevalgono sui contenuti, messi insieme in modo raffazzonato, come elenco dei desideri particolari di ciascuna Regione, senza tenere alcun conto degli effetti devastanti che potrebbero determinare sui livelli e sulla qualità dell’assistenza soprattutto se riferiti alla difesa del diritto alla salute del singolo cittadino”.
La prima valutazione è dell‘assessore alla sanità del Veneto, Luca Coletto: “I medici di base, in linea di principio, difendono i propri diritti ma in un momento come questo di difficoltà è opportuno che tutti si siedano a un tavolo con il fine di dare un miglior servizio ai cittadini, e io parlo per i veneti”. Coletto ricorda che si è lontani dalla “definizione del decreto” e l’iter seguito è di fatto un “atto di cortesia” da parte del ministro che ha voluto far passare attraverso anche la conferenza dei presidenti delle Regioni, in programma domani, “un provvedimento che avrebbe potuto portare direttamente in Consiglio dei ministri”. E proprio la conferenza dei presidenti, per l’assessore veneto, è la sede più opportuna per “tutte le considerazioni da fare. La materia sanità – aggiunge – è in continua evoluzione e quindi si presta agli ambiti più disparati di valutazioni”. Coletto ricorda poi che in Veneto sono già stati predisposti tutti gli atti amministrativi per la “riforma” del servizio dei medici di base, attraverso una trattativa che ha coinvolto le varie realtà e che entro la fine dell’anno dovrebbe esserci l’attivazione.