“La ripresa autunnale si presenta purtroppo sotto il segno di una ulteriore riduzione del potere di acquisto delle famiglie a causa di una politica economica che non riesce a dare risposte positive alla crisi che attraversa il Paese, ma che anzi nella rincorsa spasmodica dell’equilibrio di bilancio fa correre il serio rischio di un peggioramento delle condizioni delle famiglie con ricadute inevitabili sull’intera economia”. A mettere il dito nella piaga della stangata autunnale sono stati i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
“Già abbiamo calcolato in 2.333 euro annui quanto incideranno l’aumento di prezzi, tariffe e tasse sulle famiglie. Quello che ci preoccupa ulteriormente è che questo andamento non sembra avere sosta anche nella ripresa autunnale, soprattutto sul versante dell’alimentazione, anche alla luce delle speculazioni internazionali sulle derrate alimentari con aumenti del 7% pari a più 392 euro; con l’incremento dei costi mantenimento della casa dove le bollette di gas, luce, acqua e rifiuti, si attesteranno a 308 euro in più e per i costi energetici tra carburanti e riscaldamento che registreranno aumenti vertiginosi per un complessivo più 471 euro. Senza dimenticare gli indicibili aumenti delle tassazioni, Imu e addizionali Irpef, ed il gravoso carico economico per mandare un figlio a scuola”, continuano Trefiletti e Lannutti.
E il futuro per l’agroalimentare non promette meglio, visto il grido della Coldiretti sugli effetti dell’aumento del prezzo dei carburanti sul settore. Che secondo le stime dell’associazione degli agricoltori ha provocato un aggravio di costi stimabile in quasi 150 milioni di euro nell’ultimo anno per il settore, dove il gasolio ha sostituito quasi completamente la benzina nell’alimentazione dei mezzi meccanici. Il prezzo record raggiunto dalla benzina, lamenta quindi la Coldiretti, sta condizionando la competitività delle imprese e la ripresa economica del Paese. Oltre all’aumento dei costi per il movimento delle macchine come i trattori, in agricoltura il caro carburanti colpisce sopratutto le attività agricole che utilizzano il carburante per l’irrigazione o il riscaldamento delle serre (fiori, ortaggi e funghi), di locali come le stalle, ma anche per l’essiccazione dei foraggi destinati all’alimentazione degli animali fino alla piscicoltura. E con l’arrivo del freddo a rischio ci sono soprattutto gli oltre trentamila ettari di coltivazioni specializzate in serra che producono fiori e piante ornamentali ed ortaggi. A subire gli effetti, l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica incidono dal 30 al 35 per cento per frutta e verdura e assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese agroalimentari.
Passando dal carrello della spesa allo zaino per la scuola, la situazione non migliora. Secondo l’Osservatorio mensile Findomestic sui beni durevoli, infatti, il 28% delle famiglie italiane dovrà ricorrere ai propri risparmi o ad aiuti esterni per pagare il materiale scolastico dei figli. Numeri alla mano, la spesa preventivata per le famiglie che hanno un figlio è pari a 494 euro, che diventano 642 nel caso i figli siano due o più. Se i ragazzi frequentano il liceo, l’esborso può arrivare a 716 euro. Di conseguenza, il 47% dei genitori acquisterà libri usati – con buona pace del fatturato delle case editrici – e il 57% lamenta un aumento della spesa per mandare i figli a scuola.
Non stupisce pertanto l’aumento, dal 12,9% di luglio all’attuale 17%, delle famiglie intenzionate a risparmiare nel prossimo anno. Più in generale, sempre secondo la ricerca Findomestic, il livello di soddisfazione per la situazione complessiva del Paese è pari a 3,3 punti su una scala da 1 a 10. L’Osservatorio riporta anche la situazione delle previsioni di acquisto a tre mesi relative a una serie di prodotti. Per quanto riguarda gli elettrodomestici, si prospetta, rispetto a luglio, un aumento delle vendite per quelli piccoli, un calo per quelli bianchi e una sostanziale stabilità negli acquisti di Tv video e Hi-Fi. Passa invece dal 17,9 al 19% la quota di intervistati intenzionata a comprare un cellulare. Mentre per pc e accessori si prevede un calo dal 20,5% al 19,4%, ma per tablet, foto e videocamere la situazione non dovrebbe cambiare di molto. Tuttavia, per tutti questi prodotti, gli importi medi di spesa tendono a calare.
“Ecco perchè, è indispensabile, come rivendichiamo da tempo, una nuova fase di politica economica, basata sul rilancio e lo sviluppo. Intanto, è necessario avviare subito una duplice operazione: abbassare accise sulla benzina e detassare le tredicesime. Questo darebbe finalmente una boccata di ossigeno alle famiglie ed all’intera economia”., chiosano Lannutti e Trefiletti.