Le attuali gradutorie permanenti per l’insegnamento non saranno cancellate e tutti coloro che ne sono inclusi verranno a poco a poco assunti, sia per chiamata diretta che, qualora non chiamati, avendo la possibilità di partecipare ai concorsi che saranno via via banditi a scadenza regolare di due anni. In questi concorsi, il 50% dei posti sarà ulteriormente riservato a chi è in graduatoria, e l’altro 50% a chi non lo è. Lo ha dovuto specificare all’Ansa il ministro per l’Istruzione, Francesco Profumo, dopo che la sua discussa intervista a La Repubblica, titolata con un virgolettato che annunciava “l’addio alle graduatorie” aveva scatenato le proteste di sindacati e precari della Scuola.

Nessuno ha mai detto di voler cancellare le attuali graduatorie – ha precisato il ministro all’Ansa – le graduatorie, finché non saranno esaurite, resteranno. Si svuoteranno man mano. Ma non ci saranno nuove graduatorie derivanti dai concorsi che stiamo per bandire. Questi concorsi avranno un numero di vincitori pari al numero di posti messi a concorso“. “Evitando di creare nuove graduatorie – ha spiegato Profumo – si supera il problema dei precari a vita, che è una condizione ingiusta“.

Il ministro ha spiegato meglio la sua strategia politica, sostenendo che prevede un doppio binario d’accesso: il primo è quello delle graduatorie, l’altro riguarda il concorso. “L’obiettivo – ha sottolineato – è di creare un processo e una tempistica che ci consenta nel tempo di avere una regolarità del reclutamento nella scuola. Un reclutamento che sarà trasparente e che consentirà la concreta possibilità di lavorare“. “Le attuali graduatorie – ha aggiunto Profumo – resteranno finché non saranno esaurite. Si svuoteranno man mano perché il 50% dei posti sarà coperto attingendo da lì e un altro 50% attraverso il concorso. Ai concorsi naturalmente potranno partecipare anche persone provenienti dalle graduatorie, le quali quindi avranno un’opportunità in più“.

Il ministro ha poi precisato che il primo concorso, quello il cui bando è atteso per il 24 settembre, avverrà con le regole attuali. Il successivo, che dovrebbe essere calendarizzato a primavera 2013, avrà nuove regole semplificate in base alla delega Fioroni. Poi si faranno concorsi ogni due anni. I posti in palio con il primo bando, ha rilevato ancora il ministro, riguarderanno le classi di concorso in cui non ci sono più persone in graduatoria.

In questi giorni si sta procedendo a una sorta di ‘mappatura’ e probabilmente il concorso riguarderà 17 macro-classi. Il pacchetto di assunzioni, in tutto, raggiungerà quota 54 mila: 22 mila persone saranno immesse in ruolo direttamente in questi giorni; a queste se ne aggiungeranno altre 11 mila, provenienti dalle graduatorie e una cifra analoga con il concorso; l’anno prossimo sono previsti altri 10 mila ‘ingressi’ (50% da graduatorie e 50% da concorso).

La precisazione del ministro giunge assai attesa da parte dei precari della Scuola e dei sindacati. D’altra parte, come spiega il professor Maurizio Maurizi, Profumo non fa altro che applicare la legge (Decreto legislativo n.297 del 16/4/1994 ‘Testo unico’ e Legge n. 124 del 3/5/1999), la quale prevede che i ruoli vengano equamente suddivisi (50% e 50%) tra le graduatorie e i concorsi.

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