Siamo all’avanguardia ma le nuove invenzioni non riescono ad arrivare sul mercato.
C’è un pacchetto di diavolerie moderne in grado di far esplodere, finalmente, la rivoluzione ecotecnologica.
E buona parte di queste innovazioni hanno dietro anche ricercatori e imprese italiane.
Ma per mancanza di finanziamenti queste novità rivoluzionarie non riescono ancora ad essere disponibili sul mercato. Se io fossi Monti una mano gliela darei, invece di andare a trivellare la penisola in cerca di un petrolio che è poco e difficile da estrarre…
Il Tornado eolico
Giovanni Cimini della Western Co di San Benedetto del Tronto, ha messo insieme un gruppo di aziende marchigiane che stanno testando un rivoluzionario mulino a vento di origine russa. Tornado è un impianto eolico senza pale esterne. Si tratta di un grande fungo con prese per l’aria alla base. Funziona usando le proprietà vorticose del vento e promette una buona resa a partire da venti inferiori ai 5 metri al secondo.
Gli attuali sistemi fino a 11 ms non producono quasi nulla e quindi sono poche in Italia le zone abbastanza ventose da rendere conveniente un impianto. Inoltre il Tornado ha misure intorno ai 5 metri d’altezza e quindi un basso impatto paesaggistico e non ha pale che possono schiaffeggiare le cicogne.
Generatori di corrente a pirolisi (dissociatore molecolare)
Nella saga “Ritorno dal futuro” a un certo punto appare un’auto che va a immondizia. In verità si tratta si una tecnologia nota da più di un secolo. Una sostanza organica secca, portata a 400 gradi sotto vuoto, si scinde in gas e cenere. Il gas viene bruciato in un motore a scoppio collegato a un generatore di corrente.
In Usa Dean Kamen, inventore del Segway ha realizzato un prototipo di scooter. Altri sperimentatori hanno attraversato il continente con un mastodontico Defender a immondizia. Due aziende italiane hanno realizzato impianti di pirolisi. Esistono anche microgeneratori che associano la pirolisi con parabole che concentrano i raggi solari.
Biodigestori
In assenza di ossigeno permettono di far fermentare rifiuti organici umidi, i batteri anaerobici li divorano famelicamente e poi scoreggiano producendo gas combustibile di ottima qualità che viene impiegato per azionare un generatore di corrente. Largamente utilizzati nel Nord Europa e anche nel Terzo mondo. Infatti se ne possono produrre di artigianali con un costo per i materiali di circa 150 euro, con una produzione di gas sufficiente ad alimentare ogni giorno una fiamma per cucinare 6 ore.
Enea ha progettato un impianto che parte dai residui degli uliveti e della spremitura dell’olio che non sarebbero adatti per biodigestione a causa dell’elevata presenza di antiossidanti che inibiscono l’attività dei batteri. Si tritura potature e residui di spremitura e li si immerge vasche piene d’acqua. Quindi grazie a filtri a osmosi si estraggono gli antiossidanti, preziosi per l’industria farmaceutica, questo processo rende possibile il loro uso in impianti di biogas. Solo la Puglia produce ogni anno più di 10 milioni di tonnellate di scarti della filiera dell’olio.
Sistemi di stoccaggio della corrente
Saranno presto disponibili nuovi accumulatori, notevoli soprattutto per la durata che dovrebbe raggiungere i 15 anni. Il costo delle batterie attuali è dato anche dal loro rapido deperimento. Poter immagazzinare l’energia quando costa meno e consumarla quando costa di più darebbe evidenti vantaggi. Esistono poi varie innovazioni che promettono di poter effettuare ricariche in pochi minuti, il che renderebbe ancora più conveniente la scelta di un’auto elettrica.
Turbine idriche
Una nuova generazione di turbine ad acqua sta arrivando sul mercato. Rielaborazioni dei vecchi mulini. Tra queste potrebbe avere un grande successo un sistema a ruota galleggiante. Italiano è un sistema di produzione di energia idrica sfruttando canalizzazioni e le grandi tubature dell’acqua potabile. Semplice e geniale.
Isolanti termici
Oggi è possibile ottenere enormi aumenti di isolamento termico con spessori minimi. Molte aziende italiane propongono una gamma di materiali rivoluzionari e di facile applicazione. Si va dai pannelli di un centimetro da infilare dietro i caloriferi che costano pochi euro e offrono un risparmio del 10% delle spese di riscaldamento all’isolante usato sugli Shuttle, che con 1 centimetro di materiale, uno d’aria e uno di cartongesso offre un isolamento paragonabile e 30 cm di muro tradizionale. Ci sono poi i tripli vetri con intercapedini riempite di gas, infissi termici e le pellicole che isolano i vetri e filtrano i raggi solari rendendo più fresca la casa d’estate.
Tegole fotovoltaiche
Esistono ma commercialmente sono ancora ai primi passi. Essendo molto simili alle tegole tradizionali permetterebbero di trasformare in impianti fotovoltaici anche i tetti di costruzioni in aree sotto vincolo.
Converter per immondizia organica
Si tratta di una macchina italiana che consente di triturare, seccare e sterilizzare rifiuti organici ospedalieri classificati come speciali, trasformandoli in rifiuti normali. Il che permette di tagliare enormemente i costi di smaltimento. Permetterebbe notevoli risparmi per ospedali, macelli e industrie che lavorano carne e pesce.
Risparmio idrico domestico
I riduttori di flusso dell’acqua dei rubinetti e delle docce costano poco e consentono un risparmio del 50% del consumo dell’acqua. Esistono poi sciacquoni per il wc a vortice che consumano pochissimo e impianti che immagazzinano l’acqua dei rubinetti e della doccia e la riusano per lo scarico del wc.