E’ rientrato l’allarme tsunami dopo il violento sisma, pari a magnitudo 7,9 poi declassato a 7,6, registrato al largo delle coste nord-occidentali del Costa Rica, sul Pacifico, a 80 chilometri dalla città di Liberia.
L’epicentro della scossa – a 20 chilometri di profondità – è stato individuato a 8 chilometri dalla città di Samara, 38 chilometri a sudest di Santa Cruz e a 68 chilometri ad ovest di Punta Arenas. Secondo la Cnn il sisma non avrebbe provocato danni nella capitale del Paese, San Josè, situata a circa 153 chilometri dall’epicentro. In alcune città più vicine all’epicentro la tv locale Teletica ha ripreso scene di panico, con molta gente che nel corso della scossa abbandonava di corsa gli edifici.
Le autorità del Costa Rica escludono al momento la possibilità di uno tsunami che colpisca la costa pacifica del paese centroamericano, secondo quanto dichiarato dalla portavoce della Commissione Nazionale per le Emergenze (Cne), Rebeca Madrigal, citata dal quotidiano locale La Nacion. Madrigal ha aggiunto che un centro operativo è stato appena istallato nella sede del Cne, dove si attende l’arrivo imminente della presidente Laura Chincilla. “Ora la cosa più importante è mantenere la calma”, ha scritto la Chicilla su twitter. L’Osservatorio sismologico del Costarica (Ovsicori) ha d’altra parte riferito di una replica di magnitudo pari a 4,2 gradi Richter dopo la prima forte scossa. Anche l’Ovsicori ha lanciato un appello alla calma, ricordando che finora sono state registrate circa 25 repliche di bassa intensità.
Il Pacific Tsunami Warning Center inizialmente aveva parlato di 10 Stati interessati, ovvero Costa Rica, Panama, Nicaragua, El Salvador, Honduras, Messico, Colombia, Ecuador, Guatemala e Perù. Poi sono stati ridotti a tre.