L’impegno per l’approvazione della delega fiscale entro la fine dell’anno e per un blocco dell’aumento dell’Iva. Sono i due temi principali su cui il governo avrebbe garantito durante l’incontro del presidente del Consiglio Mario Monti con le imprese. “Le risorse necessarie per non far scattare l’aumento verranno da tagli alla spesa” ha aggiunto il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari. Le imprese e le banche hanno detto di essere pronte a fare la loro parte per favorire la competitività dell’Italia. “Per noi con questo documento (quello redatto ad agosto da imprese e banche, ndr) inizia il lavoro: non mancherà il nostro impegno per favorire la capacità competitiva del Paese”. All’incontro di Palazzo Chigi hanno partecipato, oltre a Mussari e al presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, anche i rappresentanti di Rete imprese Italia Giorgio Guerrini, dell’Ania Aldo Minucci e dell’Alleanza delle cooperative Luigi Marino.
Monti: “Ora ridurre lo spread di produttività”. Anche il presidente Monti ha fatto delle “richieste” alle imprese: “Oltre allo spread sugli interessi sui titoli di stato che incide negativamente sul costo del credito e sugli investimenti delle imprese – ha spiegato durante l’incontro – assume grande rilievo lo spread di produttività, che altrettanto pesantemente incide sulla capacità competitiva aziendale”. La produttività delle imprese, ha continuato il capo del governo, è “considerata di importanza cruciale dalle organizzazioni internazionali e dalla Commissione europea” per la riduzione degli squilibri interni di Eurolandia. Da qui la nuova sollecitazione dell’esecutivo alle parti sociali (Monti l’aveva già fatto in mattinata in un’intervista a TeleNorba): le parti sociali, spiega Monti, devono “impegnarsi su su un dialogo che porti a tempi brevi” su proposte condivise.
Il governo: “Impegni su infrastrutture, ricerca, fisco e giustizia”. “Il Governo – spiega Palazzo Chigi – già dai prossimi provvedimenti, continuerà a intervenire su fattori di contesto fondamentali per la produttività e la competitività delle imprese come le infrastrutture (per cui si punta a sbloccare investimenti per un totale di 50 miliardi di euro entro fine legislatura), l’innovazione e la ricerca (con i prossimi provvedimenti sull’Agenda Digitale), la semplificazione fiscale e l’efficienza della macchina giudiziaria”.
Palazzo Chigi: “Le parti sociali si impegnino nel dialogo”. Monti, accompagnato dai ministri Corrado Passera, Vittorio Grilli, Elsa Fornero, Enzo Moavero Milanesi, Filippo Patroni Griffi, dal sottosegretario Antonio Catricalà e dal vice ministro Michel Martone, ha rivendicato l’azione svolta dal governo per riguadagnare terreno sul fronte della produttività e ricorda che “l’attuazione e ulteriore rafforzamento della contrattazione di secondo livello e del legame tra salari e produttività è un punto sottolineato dalle raccomandazioni del Consiglio europeo di fine giugno”. “Mentre per gli altri impegni richiesti all’Italia dalle Raccomandazioni sono già state impostate azioni in corso di realizzazione, per questo capitolo – rimarca – non sono ancora riscontrabili significativi passi avanti, come per esempio sarebbero considerate misure di attuazione dell’accordo del 28 giugno 2011”. “Pertanto – ricorda – il governo intende sollecitare le parti sociali ad impegnarsi su un dialogo che porti a tempi brevi su proposte condivise in grado di migliorare l’attuale livello della produttività del lavoro in Italia, dopo molti anni di declino, al fine di innalzare la competitività e l’attrattività dell’investimento in Italia”. Su questo ed altro il governo incontrerà i sindacati martedì prossimo.
Squinzi: “Forse l’autunno sarà meno bollente”. Toni positivi anche da Squinzi, dopo i toni critici della mattinata (quando aveva parlato anche di “autunno bollente”). Con il governo c’è stato un clima “costruttivo”, ha spiegato Squinzi. “I ministri competenti – ha aggiunto – hanno risposto in maniera puntuale e può essere l’avvio di un colloquio che ci auguriamo possa continuare”. Nell’incontro “abbiamo riscontrato un clima costruttivo – ribadisce il leader degli industriali – Noi abbiamo fatto le nostre osservazioni e i ministri presenti hanno risposto in modo molto puntuale”. Direi, ha aggiunto, che “è l’avvio di un colloquio che ci auguriamo possa continuare ed essere costruttivo anche nel prossimo futuro”.
Squinzi si è detto “angosciato” per la disoccupazione giovanile in Italia al 35%, “sia come cittadino che come imprenditore”. Dopo le risposte avute dal governo nell’incontro che si è tenuto a palazzo Chigi, “mi auguro” che l’autunno sarà meno bollente, ha chiarito peraltro. “C’è stata una risposta puntuale del governo, abbiamo captato la volontà di affrontare i problemi, se tempi saranno resi possibili dal parlamento, entro fine legislatura”. Il presidente degli industriali sottolinea quindi la “disponibilità” percepita a dare un “seguito concreto alle richieste”, senza però “quantificazione né formalizzazioni”.