Era tra i film più attesi e oggi alla Mostra del Cinema di Venezia la stampa ha applaudito “Bella addormentata” di Marco Bellocchio, già Leone alla carriera. La pellicola è la seconda in concorso, dopo “E’ stato il figlio” di Daniele Ciprì, e si ispira al caso di Eluana Englaro e alla sua morte nel febbraio del 2009 quando dopo una lunga battaglia legale della famiglia fu sospesa l’alimentazione forzata. Il regista di “Vincere” intreccia più storie intorno a quella della giovane donna in stato vegetativo per 17 anni dopo un incidente stradale.
C’è vicenda del senatore Uliano Beffardi, interpretato Toni Servillo, in conflitto con la propria coscienza e con il partito di appartenenza (Forza Italia) intento a votare un decreto d’emergenza che impedirebbe al padre di Eluana di staccare le macchine che tengono artificialmente in vita la figlia. Dall’altra parte c’è sua figlia Maria, interpretata da Alba Rohrwacher, che manifesta insieme al movimento per la vita davanti alla clinica di Eluana, dove incontra Roberto (Michele Riondino), impegnato a favore dell’eutanasia, e se ne innamora. Come una “santa” invece si comporta l’attrice di successo interpretata da Isabelle Huppert che abbandona la carriera dopo che la figlia finisce in stato vegetativo. Le sue giornate sono scandite dal rito della preghiera in attesa di un miracolo. Nel cast anche Pier Giorgio Bellocchio e Maya Sansa che invece vuole a tutti i costi farla finita. Il film, che ha già fatto discutere prima di approdare al Lido, si svela raccontando le sfaccettature dell’amore negli ultimi sei giorni dell’esistenza di Eluana.