Colui che con somma protervia ha causato il conflitto fra le Istituzioni rivolgendosi sia a Napolitano che al suo consigliere giuridico per avere un aiuto nei confronti della Procura di Palermo che indaga sulla trattativa mafia-Stato, ora si augura che il conflitto cessi.
E’ quanto Nicola Mancino ha detto ai cronisti avviandosi al Santuario di Montevergine, in Irpinia.
Vane le speranze che la Madonna lo illumini.
Refugium peccatorum, ora pro eo
Mentre Mancino va fra i genuflessi
di Montevergine nel Santuario,
gli chiedon del conflitto. “Spero cessi!”
ai cronisti risponde lapidario.
Dopo aver provocato un gran casino
dicendo palle sulla turpe storia,
il peccatore va nel tempio irpino
a farfugliar la sua giaculatoria
per impetrar l’aiuto di Maria.
Che illumini Nicola la imploriamo:
“Fagli capire che in democrazia
per la giustizia tutti eguali siamo,
sia un saggio ex Presidente del Senato
e vice capo del Csm
sia dell’Italia l’ultimo sfigato
che come lui si trovi nella emme.
Che al Presidente chiedere un aiuto
chiamando più e più volte al cellulare
sia lui che il consigliere deceduto
è un’azione che non dovrebbe fare
un vecchio servitore dello Stato.
Che il modo sol perché il conflitto cessi
è l’andare a spiegare al magistrato
tutti i fatti che lasciano perplessi.
Confermi che ha incontrato Borsellino,
gli dica quello che si sono detti,
spieghi perché un democristo irpino
di parlar con Martelli non accetti.
Se quella trattativa ha favorito,
chiarisca finalmente come è andata,
chi ha Paolo Borsellino seppellito,
se fu lo Stato o se la mafia è stata.
Ti supplichiamo, Vergine Maria,
di persuader l’anziano Presidente
che un amico dovrebbe cacciar via
se gli chiede qualcosa di indecente.
Che chi neutrale d’essere si vanta
dovrebbe dire allo scorretto amico:
“Mio caro, va’ dal magistrato e canta!
E non ti comportar come un lombrico!”.
Purtroppo la Madonna tacerà
e, come sempre, due inciucion potenti
che vogliono celar la verità
passeranno per vittime innocenti.