“Chiedetemi di quello che stiamo facendo a Parma, tutto il resto è gossip”. Il sindaco Federico Pizzarotti svia le domande sul Movimento 5 Stelle e si irrita quando gli si chiede del caso Favia, e ancora di più quando gli si domanda di espulsioni, come quella di Tavolazzi. “Ho già parlato in questi giorni e la mia risposta è sempre quella: chiedetelo a Favia. Sul resto ho già risposto per mesi. Se volete, fatemi domande sulla voglia di costruzione di un nuovo modello per l’Italia, rispondo volentieri, ma sul resto chiedo di non essere vivisezionato”.

Ospite al dibattito “La politica è in crisi: la scommessa delle liste civiche” durante la festa de Il Fatto Quotidiano insieme a Giorgio Airaudo, Furio Colombo, Stefano Bonaga, Pizzarotti porta, tra discussioni che toccano lavoro e partecipazione, il suo modello Parma, in cui i cittadini possono iscriversi al sito web del Comune per partecipare alle scelte che riguardano la città. “Non su tutto ovviamente, ma sui temi principali – puntualizza – Le persone devono tornare ad essere vicine agli amministratori perché da quarant’anni siamo abituati a delegare. I cittadini che ci hanno votato non devono pretendere solo che noi decidiamo al posto loro, ma che continuiamo a chiedere la loro opinione per i prossimi cinque anni, e non solo quando ci sono le elezioni”.

Quando il dibattito moderato da Emiliano Liuzzi e Paola Zanca si allarga al tema della democrazia nel Movimento 5 stelle, Pizzarotti si irrigidisce, ma poi chiarisce la propria posizione rispetto alle notizie degli ultimi giorni, ribadendo il principio della partecipazione dal basso. “Quello a cui ho già risposto è che a livello locale i candidati li abbiamo decisi noi, così come abbiamo elaborato il programma andando nei quartieri, vicino alla gente. A livello nazionale, non essendoci una struttura di partito, è tutto ancora da costruire. Siamo partiti dalle liste civiche e siamo arrivati dove siamo – spiega – Faremo un percorso nazionale, in cui ci saranno anche inciampi, che ci stanno in un processo di autodeterminazione che non è calato dall’alto”.

Di nuovo, il sindaco vira il discorso su temi locali, per poi replicare alle polemiche sorte intorno al Movimento: “Tra i consiglieri eletti ci conosciamo tutti in Emilia Romagna e siamo tutte persone che mettono il cuore in quello che fanno, al di là degli interessi personali e dei propri tornaconti – continua – Per anni siamo stati invisibili, ma ora quando succede qualcosa su cui si può speculare, sono tutti pronti a parlare del Movimento. La nostra volontà è che si guardi a quello che facciamo, al nostro impegno e ai nostri programmi e che si parli di questo”.

Dal pubblico arrivano gli applausi, anche se qualcuno alla fine dell’incontro gli fa notare che sono proprio i “vecchi politici”, tanto contestati dal Movimento, a sottrarsi alle domande de giornalisti. “Sono venuto qui per parlare di un determinato tema, ai cittadini rispondo su tutto e loro questo lo sanno. Ho accettato l’invito – chiude ironico il sindaco – ma la prossima volta saprò regolarmi”.

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