I No Tav sono organizzati sul territorio valsusino con una serie di presidi, gestiti dai comitati locali. Il presidio di Bruzolo, una decina di km da Susa, venne dato alle fiamme nel gennaio del 2010. Come spiegano gli attivisti si trattò di un incendio doloso, ma ancora oggi non è stato individuato nessun responsabile. Pochi giorni dopo anche il presidio di Borgone venne bruciato. I No Tav hanno deciso, seppur parte della zona sia ancora sotto sequestro, di ripulire l’area. L’iniziativa fa parte di un più largo momento di mobilitazione che include anche una sottoscrizione per l’acquisto collettivo di aree di terreno “vicino o all’interno” del cantiere dell’alta velocità. Con questa sottoscrizione denominata “Compra un posto in prima fila” gli attivisti vogliono rilanciare la loro protesta dopo un’estate passata accanto alle reti del cantiere di Cosimo Caridi
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