Non condivido il gioco al massacro della stampa italiana sul M5S. Non è giornalismo. In questo caso, ancora uan volta, Beppe Grillo ha ragione a dire che l’informazione è piegata a logiche partitiche e lobbiste. Il fuoco di attacco – dopo il caso “Favia” – si concentrerà adesso sul sindaco di Parma, Federico Pizzarotti. Le elezioni politiche si avvicinano e quindi bisogna distruggere l’unico sindaco cinque stelle di una grande città, simbolo del possibile cambiamento della politica italiana. Ad esempio, le domande che gli fanno sul “caso Tavolazzi” sono inutili e superflue. Servono solo a provocarlo. Tutto è stato già detto e scritto. Ritornare su questioni vecchie e spiegate, non è giornalismo. Non è stare dietro la notizia. Mi interessa, invece, sapere cosa sta facendo il sindaco di Parma per i suoi cittadini. Ma anche in questo caso, ho letto articoli – anche sul Fatto – che danno fiato alle facili critiche dei tromboni della vecchia politica, senza approfondire a sufficienza. Ad esempio: esponenti del Pd e Pdl accusano Pizzarotti di essere lento e inconcludente. Non ha fatto – dicono – nulla di rivelante il sindaco di Parma. Non è riuscito – nei primi due mesi – a ridurre l’enorme debito del Comune creato dagli amministratori precedenti del Pdl.
Allora mi sono chiesto: cosa hanno fatto nei primi due mesi di insediamento il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia? No, sul serio: i sindaci di due grandi città – in sessanta giorni – hanno costruito forse ponti, scuole, giardini pubblici? Hanno ridotto il debito nelle casse del Comune? Sono riusciti a vendere le auto blu e girano in bicicletta visti i tempi di crisi? No, per niente. I super sindaci di Roma (destra) e Milano (sinistra) se la sono presa con comodo. Sono andato a vedere le loro prime delibere del Consiglio comunale, scoprendo che – nei primi due mesi – non hanno praticamente fatto nulla di rilevante.
Gianni Alemanno. Il nuovo sindaco di Roma ha iniziato il suo mandato il 28 aprile 2008. A maggio e giugno – come emerge dal sito del Comune – sono state approvarte sette delibere. La prima, il 7 maggio, ha convalidato il presidente del Municipio e i consiglieri eletti. Seguono altre due delibere che riguardano nomine. Il 27 maggio la delibera n° 19 stabilisce le “linee di indirzzo Politico-programmatico 2008-2013”. Nella stessa giornata viene approvata anche la delibera per la “costituzione e nomina delle Commissioni consiliari municipali permanenti”. Il 23 giugno la giunta Alemanno approva la delibera 21, conn una “variazione al Bilancio di previsione 2008”. Infine, l’ultima delibera nello stesso giorno: viene approvata una “variazione al P.E.G” relativa al Bilancio 2008. Niente ponti, strade, scuole, riduzioni di debito, giardini pubblici.
Giuliano Pisapia. I primi due mesi della Giunta Pisapia non li trovate su Internet. Ho dovuto telefonare all’ufficio stampa e farmi inviare un file excel. Il sindaco di Milano ha iniziato il mandato il 1° giugno 2011. Il primi quattro atti della Giunta sono del 20 giugno e convalidano i consiglieri comunali eletti, il nuovo presidente del Consiglio comunale e la commissione elettorale comunale. Il 27 giugno il sindaco fa approvare le “Linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato”. Il 4 luglio si procede alla “elezione dei componenti l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale” e alla “Istituzione delle Commissioni Consiliari permanenti”. Il 18 luglio viene costituita una “commissione di esperti” che deve procedere a nominare i rappresentanti comunali presso enti, aziende e società, ed inoltre vengono nominati i tre consiglieri delegati presso il mercato ortofrutticolo. Insomma, la lottizzazione. Infine, il 25 luglio viene ratifica l’adesione al Programma che deve rendere operativo l’Expò 2015. Cioè, colate di cemento. Il sindaco di Milano, il 1° agosto – a due mesi esatti – approva il “regolamento” per l’applicazione della tassa Irpef. Niente ponti, strade, scuole, riduzioni di debito, giardini pubblici.
Risulta evidente che Alemanno e Pisapia – in quanto a lentezza e tendenza a essere inconcludenti nei primi due mesi – sono stati dei veri campioni. Ma nel caso di Pizzarotti sembra invece che dovrebbe fare miracoli, altrimenti è come gli altri. E la stampa è complice di questa tendenza informativa. Si focalizza sul gossip, sulla “non notizia”, sulla critica facile. Non approfondisce. Non racconta ciò che stanno facendo le decine di consiglieri cinque stelle. Non valorizza, ad esempio, che Pizzarotti ha venduto le auto blu e va in Comune con la bici, oppure ha eliminato i biglietti gratis a teatro per consiglieri e assessori.
Quindi diffondete questi dati. Segnalateli ai Meet Up, ai consiglieri comunali del M5S, ai simpatizzanti, agli utenti dei social network, ai cittadini male informati. Dite loro che nessuno fa i miracoli i pochi mesi.
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