Gino Di Bartolomeo è deciso: "In galera non ci voglio andare. Ci dev'essere un decreto che ripristina la norma della messa a norma delle scuole". Il 19 settembre incontrerà il ministro Cancellieri. Secondo Cittadinanzattiva solo un istituto su 4 è in regola. E sono dati ottimistici
A Campobasso il sindaco blocca l’avvio delle lezioni in quasi tutte le scuole del capoluogo molisano. Il motivo? Non rispettano le norme sulla sicurezza antincendio. Un provvedimento che il primo cittadino Gino Di Bartolomeo ha assunto con una drastica ordinanza a poche ore dall’avvio del nuovo anno scolastico: “In galera non ci voglio andare – ha spiegato – Ci deve essere un decreto che ripristina la norma della gradualità della messa a norma delle scuole”.
Una norma peraltro ripetutamente rispolverata, ma che dallo scorso anno è stata abolita. Si spera che la situazione si possa sbloccare il 19 settembre quando il sindaco incontrerà il ministro degli interni Anna Maria Cancellieri chiamato a sbrogliare una situazione che trova in Campobasso solo la punta di un iceberg di dimensioni ben più vaste.
Lo documenta anche un’indagine condotta da Cittadinanzattiva che verrà presentata nei prossimi giorni al Senato. Un rapporto da cui risulta che fa il punto su 111 edifici scolastici di 10 regioni: Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia ed Umbria. Con un risultato inequivocabile: solo un istituto su 4 è a norma. I dati fanno riferimento alla presenza delle certificazioni di agibilità statica, igienico-sanitaria e di prevenzione incendi previste dal decreto 81/08.
Perplesso sui risultati di questa ricerca Giorgio Ponti, un architetto che rappresenta l’Italia all’Ocse appunto sul tema della qualità dell’edilizia scolastica: “Sono dati ottimistici – dice – La stessa Legambiente dipinge una situazione ben più pesante. Chiunque tratta questo problema sa che sono due terzi gli edifici scolastici che, dopo il blocco dei rinvii a mettere in regola le strutture, ossia da un paio d’anni, continuano ad essere fuorilegge”. La provocazione del sindaco di Campobasso, insomma, va a colpire un problema che di fatto riguarda l’intero territorio nazionale dove gli studenti stanno tornano in aule rischiando la loro incolumità. Così da anni. E il problema esplode solo quando scoppia una tragedia.