Dopo tre sconfitte consecutive, Igor Campedelli licenzia Nicola Campedelli. Unico caso in Italia di parentopoli del calcio già in bilico durante una campagna acquisti contrassegnata solo da clamorose cessioni
Tre sconfitte su tre, dieci reti subite e soltanto due gol fatti in tre gare. Finisce così la permanenza di Nicola Campedelli, il nuovo allenatore del Cesena calcio al debutto in serie B. Peccato però che l’esonero sia stato firmato proprio dal fratello, Igor Campedelli, che del Cesena è presidente.
Tutto è accaduto dopo la sconfitta subita tra le mura amiche del Dino Manuzzi. Un perentorio 4 a 1 firmato dal Novara, retrocesso in B la scorsa estate proprio come i bianconeri. Sconfitta eclatante che si somma ai tre gol subiti a Vicenza sette giorni fa e ad altri tre rimediati all’esordio sempre casalingo con l’arrembante Sassuolo.
“Siamo oggettivamente pochi, ma io devo allenare quelli che ho”. Queste le parole del mister nativo di Gatteo Mare, proveniente da due anni modesti al timone del Bellaria Igea Marina in Lega Pro seconda divisione, dopo l’ennesima cessione di un giocatore fondamentale per l’attacco bianconero come Malonga.
Aria pesante fin dall’estate in casa cesenate dove Igor Campedelli, fratello maggiore di Nicola, imprenditore edile che nel 2007 aveva rilevato il 51% delle azioni societarie dopo lo storico interregno dei Lugaresi, aveva compiuto una scelta tutta in famiglia per la panchina bianconera.
Una mossa che in molti hanno letto come una possibile scelta di comodo per poter meglio “organizzare” una campagna acquisti che non poteva essere altro che di sacrifici. Il gioco tendenzialmente “zemaniano” di Campedelli jr. ha poi fatto il resto. Ora sulla panchina del Cesena potrebbero finire a sedere Iachini, Cavasin o Bergodi, ex allenatore del Modena.